«Finiteli», alla lettera «Finish them». È il messaggio lasciato con un pennarello su una munizione israeliana destinata alla Striscia di Gaza dall'ex candidata repubblicana alla Casa Bianca, Nikki Haley, durante una visita nel nord di Israele, al confine con il Libano. Haley due mesi fa ha annunciato il suo ritiro dalla corsa alla poltrona più ambita d'America, ma con il suo tour israeliano è tornata a far parlare di sé. La visita non è passata inosservata, anche se la foto della scritta su una bomba israeliana è stata pubblicata su X dal parlamentare israeliano ed ex ambasciatore all'Onu, Danny Danon, che ha accompagnato l'esponente repubblicana. Haley ha incontrato a Tel Aviv il ministro della Difesa Yoav Gallant, che ha sottolineato «l'importanza di rapporti forti tra Usa e Israele di fronte ai nemici comuni, guidati dall'Iran. Hamas e Hezbollah - ha spiegato - attaccano i nostri valori condivisi e il nostro stile di vita». La foto di Haley, mentre dilagano le proteste pro-Gaza negli Usa, arriva insieme alla rivelazione di Cnn, che con un'analisi dei filmati dell'attacco di domenica a Rafah (45 civili uccisi) ha evidenziato come, durante il raid, Israele abbia dispiegato munizioni prodotte negli Stati Uniti, circostanza che rischia di alimentare la rabbia di molti americani.
Secondo la tv, i numeri di serie sui resti delle munizioni corrispondono a quelli di un produttore californiano e la coda è di una «bomba di piccolo diametro Gbu-39 di fabbricazione Usa». Il segretario di Stato Usa Blinken ha spiegato che è «imperativo» indagare su Rafah, ma di non poter dire «quali armi o come» siano state usate nell'attacco.
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