Nuovi guai per Michele Emiliano. Il presidente della Regione Puglia è infatti indagato a Foggia per la nomina del commissario dell'azienda sanitaria pubblica Castriota e Corropoli di Chieuti.
A raccontarlo è lo stesso governatore - che nel dicembre 2018 aveva lasciato il Partito democratico per un'indagine del Csm su di lui - in un post Facebook in cui sotttolinea di non avere ricevuto atti formali ma di averlo appreso dall'assessore al Welfare, Salvatore Ruggeri, a sua volta indagato e interrogato oggi pomeriggio dal pm Marco Gambarde.
"Credo di essere il primo pubblico amministratore chiamato a rispondere per una nomina mai effettuata Anzi per avere respinto la legittima indicazione politica ricevuta da un membro della assemblea legislativa regionale membro della maggioranza di governo che aveva pieno titolo di propormi un nome per quell'incarico", si difende Emiliano, chiamato ora a rispondere di un reato contro la pubblica amministrazione "nonostante siano passati mesi e mesi dalla indicazione ricevuta".
L'ex dem ammette quindi di aver valutato per il posto in questione le indicazioni che "i consiglieri regionali di maggioranza e di opposizione normalmente offrono al presidente della giunta". E che tra queste possano essercene state alcune "alle volte pittoresche, veementi, fondate su pressioni e interessi politici, finanche elettorali in alcuni casi, ma a mio parere tali indicazioni sono sempre legittime perché finalizzate all'esercizio di un potere assolutamente discrezionale".
Ma, aggiunge, ha ritenuto "di non accogliere tale indicazione formulatami sin dal febbraio 2019, tanto che nessuna nomina è stata effettuata sino ad oggi avendola ritenuta non pienamente soddisfacente alla luce delle mie prerogative discrezionali".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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