Non serve smontare i decreti Salvini: 18 sbarchi in un giorno

Oltre 600 migranti a Lampedusa. E il governo vuole allentare le misure contro le Ong "taxi"

Non serve smontare i decreti Salvini: 18 sbarchi in un giorno

È di nuovo invasione, nonostante il governo cerchi di nascondere l'evidenza. Diciotto gli sbarchi, uno dietro l'altro, nelle ultime 24 ore. Tanto che Lampedusa è in emergenza con 618 migranti arrivati tra giovedì e ieri. L'aereo Moonbird di Sea Watch, la nave in fermo amministrativo per irregolarità rilevate dalla Guardia Costiera, aveva avvistato un barcone con a bordo 267 clandestini, poi tutti giunti sull'isola, il cui hotspot non ce la fa più a contenere gli immigrati, soprattutto a causa delle misure anti Covid da mettere in atto. I primi 85 sbarcati sono già a Porto Empedocle, ma con la Moby Zazà piena dei 180 migranti portati dalla Ocean Viking, non si sa più dove mettere la gente in quarantena. Ieri i nuovi arrivati sono stati messi sul molo Favarolo in attesa di «ordini dall'alto», ma la situazione è esplosiva, con i resistenti di Lampedusa allo stremo per una situazione che non accenna a migliorare, nonostante sia ancora in vigore il decreto governativo che rende i porti italiani non sicuri a causa della pandemia mondiale. Il «lavoro» delle Ong, le cui navi ormai sono diventate taxi del mare, sta solo facendo peggiorare la situazione. Si piazzano di fronte alle coste libiche, a 13 miglia dalla terraferma e aspettano l'arrivo dei barconi, che prendono il largo proprio perché sanno della loro presenza. E sono ormai inutili le lamentele della Guardia costiera di Tripoli, che ogni giorno sottolinea la situazione. Con i giornali di sinistra che in Italia continuano a parlare dei «poveri migranti che scappano dalla guerra», ignorando che non solo in Africa non ci sono più guerre, ma che la maggior parte delle persone arriva da Tunisia, Bangladesh o altri Paesi dove non ci sono emergenze particolari, se non quella del Covid, che ora rischia di tornare un incubo anche per l'Italia, con gli operatori delle forze dell'ordine sottoposti a turni massacranti e rischio contagio.

E mentre c'è chi parla di altre morti in mare e del recupero di 26 cadaveri in acque libiche e 30 in acque tunisine da parte della Mezza Luna Rossa, i buonisti continuano a non capire che quelle vite perse non sono altro che responsabilità di un sistema che punta all'accoglienza indiscriminata. Tanto che più del doppio dei migranti dello scorso anno è arrivato quest'anno in Italia, nel silenzio più totale del Viminale e del ministro Lamorgese, scomparsa dalle cronache.

Il tutto mentre un altro problema relativo all'immigrazione sorge al nord. È l'onorevole della Lega, Gianni Tonelli, a chiedere «al ministro della Salute e al governo come si devono comportare gli operatori che prestano servizio alle frontiere, esempio per tutte quelle ad est, con la Slovenia». Un'ordinanza del ministero della Salute ha infatti vietato l'ingresso e il transito in Italia alle persone che nelle ultime due settimane hanno soggiornato o transitato in una lista di 13 Paesi tra cui Macedonia del Nord e Bosnia Erzegovina. All'ingresso in Italia, ovvero all'atto dell'imbarco sul vettore aereo o marittimo, le persone provenienti da tutto il mondo dovranno autocertificare il non soggiorno o transito nei 13 Paesi inseriti nella black list. Diversamente si verrà respinti.

«L'ordinanza certifica la

totale incompetenza - prosegue - di questo governo. Ora però l'apparato della sicurezza come deve comportarsi? Mi piacerebbe conoscere il parere del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e del ministro dell'Interno Lamorgese».

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