Non solo il caso Kiev: i due hanno stili opposti. E quello sgarro col labrador...

BerlinoHanno due nazionalità diverse ma ognuno conosce e parla la lingua dell'altro. Lui è nato nel 1952, lei due anni dopo. Lui governa il proprio Paese più o meno ininterrottamente dal 1999, lei ha preso il potere nel 2005 e non lo ha più lasciato. Vladimir Vladimirovic Putin e Angela Dorothea Merkel hanno molto in comune, condividendo addirittura i riconoscimenti internazionali: nel 2009 Forbes ha indicato la cancelliera tedesca come la donna più potente del mondo; nel 2013 la stessa rivista ha attribuito il premio, al maschile, al presidente russo. Carriere parallele fra due quasi vicini di casa. Eppure Angela e Vladimir non si sono mai amati.

L'ultimo screzio risale a giovedì sera, quando il capo del Cremlino si è presentato alla cena del vertice Asem a Milano con grande ritardo. I tedeschi non amano aspettare gli altri e si fanno un vanto della propria puntualità. Uomo forte d'Europa, Putin non guarda in faccia a nessuno. Neppure alla donna che lo stesso Barack Obama ha nominato mediatrice dell'Occidente per la soluzione della crisi ucraina. L'antipatia fra la cancelliera e lo zar, che pure si sentono molto spesso, ha però un carattere solo personale, diversamente dalla storia d'amore fra i loro Paesi.

Lo smantellamento della cortina di ferro e la riunificazione tedesca hanno fatto di Berlino il centro dell'Europa. Da un paio di decenni le imprese tedesche fanno affari d'oro con quelle russe, esportando prodotti e servizi ad alto valore aggiunto e importando fiumi di combustibile. Alcuni dati: nel 2013 l'interscambio commerciale ha toccato i 77 miliardi di euro; l'approvvigionamento energetico tedesco dipende per quasi il 40% dalla Russia, i cui cittadini hanno invaso le strade più eleganti di Berlino Ovest, acquistando interi palazzi e dando vita a catene di supermercati tutti in cirillico.

L'interazione fra le due società civili è forte, senza dimenticare che per 44 anni la Ddr è stata sotto il giogo sovietico. È in questa dominazione che va ricercata l'allergia di Angela per Vladimir. Figlia di un pastore protestante, nell'ex Germania Est dove è cresciuta Merkel ha sì imparato il russo ma ha anche sviluppato gli anticorpi per la falce e il martello. Putin, dal canto suo, non ha imparato il tedesco al Goethe-Institut di San Pietroburgo ma direttamente a Dresda (1985- 1990) dove era agente del Kgb con il grado di colonnello. Ovvio che i due abbiano dato letture diverse, se non opposte, del crollo del Muro di Berlino: lei ha guadagnato la libertà, lui ha perso mezzo impero.

Nel 2005 Putin non ha neppure gradito l'avvicendamento fra l'amico socialdemocratico Gerhard Schröder (tuttora sul libro paga di Gazprom come consulente per il gasdotto North Stream) e la cancelliera anticomunista.

La dimostrazione? Al primo incontro ufficiale sul Mar Nero nel 2006, Vladimir Vladimirovic ha fatto accomodare l'ospite tedesca; quindi ha fatto entrare il suo fidato labrador Koni. Peccato che Angela Merkel abbia il terrore dei cani e che il fatto sia arcinoto fra le cancellerie di tutto il mondo.

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