Nordio blinda gli agenti: "Basta infamie"

Il ministro: "Interverremo, ma non sarà uno scudo penale". Petizione on line di Fdi

Scontro tra antagonisti e polizia a Roma
Scontro tra antagonisti e polizia a Roma
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Mentre Fratelli d'Italia lancia una petizione online per aumentare le tutele per le forze dell'ordine, sullo «scudo penale» per gli agenti, dopo le indiscrezioni e le polemiche delle opposizioni, ci pensa il ministro della Giustizia Carlo Nordio a fare chiarezza, rispondendo alle domande dei giornalisti in Transatlantico a Montecitorio. «Non si è mai parlato di scudo penale. Le maggiori tutele che riguardano tutti i cittadini derivano da una distonia tra l'istituzione dell'informazione di garanzia e del registro degli indagati, che dovrebbe servire a garantire la difesa di chi è sottoposto a un'indagine e che, invece, si sono trasformati in un marchio di infamia, in una condanna anticipata e talvolta addirittura in una preclusione all'assunzione di cariche pubbliche», dice il Guardasigilli nel pomeriggio alla Camera, dopo una giornata di fuoco sull'ipotesi di un cosiddetto «scudo penale» per le forze dell'ordine. «Sono problemi tecnici del processo penale che si sono rivelati pieni di criticità ed è su questo continua Nordio - che stiamo studiando a vari livelli la possibilità di intervenire in modo coerente». Insomma, sottolinea il ministro, «di scudo penale inteso come impunità per forze di polizia, per medici non si è mai parlato». Nessuna impunità, dunque. E nessuna norma sarà inserita del Ddl Sicurezza. «Valutiamo di inserirlo in un provvedimento ad hoc ma non nel decreto sicurezza», conferma Nordio.

E quindi no a uno «scudo», ma rafforzare le tutele per gli agenti delle forze dell'ordine. Questa è la linea del governo e della maggioranza di centrodestra. A maggior ragione dopo le violenze ai danni di poliziotti e carabinieri durante le manifestazioni di sabato in ricordo di Ramy Elgaml, il diciannovenne morto a Milano tra il 23 e il 24 novembre dopo un inseguimento. Linea condivisa dai rappresentanti dei sindacati di Polizia. «Non ci riteniamo in alcun modo al di sopra della Costituzione né chiediamo privilegi che ci pongano al di fuori della legge. La proposta è invece quella di introdurre una tutela penale che consenta di evitare l'iscrizione automatica nel registro degli indagati con il cosiddetto atto dovuto», dice Domenico Pianese, del sindacato Coisp. «Nessuno scudo», ma «ciò di cui si discute, piuttosto è garantire loro la necessaria tutela in un contesto storico sociale in cui la delegittimazione e la demonizzazione degli operatori sono diventate ormai insostenibili», spiega Valter Mazzetti di Fsp Polizia.

Eppure, a sinistra Nicola Fratoianni parla di «scudo penale» come di «una bestialità» e la senatrice Alessandra Maiorino, del M5s, «di tentativo di instaurare la legge marziale». Elly Schlein, segretaria del Pd, conferma che i dem sono «fortemente contrari» alla norma. Intanto Fratelli d'Italia rilancia con la sicurezza per gli agenti. Il partito di Giorgia Meloni lancia online una petizione dal titolo «Basta aggressioni contro le forze dell'ordine». Una raccolta firme «a sostegno degli uomini e delle donne in divisa impegnati ogni giorno nella tutela della sicurezza dei cittadini». La petizione si potrà firmare sul sito iostoconleforzellordine.it, e appoggia le proposte di FdI per l'inasprimento delle pene per resistenza, violenza, minaccia e lesioni al pubblico ufficiale, per la creazione del reato di rivolta in carcere e per l'implementazione degli strumenti di difesa e di tutela legale.

L'appuntamento, annuncia il partito, è per il prossimo weekend con banchetti in tutta Italia per sostenere l'iniziativa. «FdI è impegnato in tutte le sedi in azioni per garantire maggiori tutele» per le forze dell'ordine, commenta il deputato Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione del partito.

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