Spirlì: "In Calabria la mentalità è cambiata, la malavita fugge al Nord"

Lo scrittore e autore televisivo Nino Spirlì: "La mentalità è cambiata anche sui gay fare coming out non è più un problema come prima. La gente si è scocciata di pregiudizi e malaffare"

Spirlì: "In Calabria la mentalità è cambiata, la malavita fugge al Nord"

"Snella, svelta e leggera": è questa la politica che ha in mente Nino Spirlì, scrittore e autore televisivo, da oggi responsabile per Forza Italia nella sua amatissima Calabria. Una nuova sfida per una terra e un popolo che nei prossimi giorni sono chiamati ad eleggere i propri rappresentanti. E "snella, svelta e leggera" è anche, nelle parole di Spirlì, la candidata di Forza Italia Wanda Ferro, "come intendo io la politica, ma soprattutto come la intendono i calabresi".

Iniziamo dall'attualità: il 23 novembre si andrà alle urne per eleggere il nuovo governatore. Lei come si posiziona?

"Appoggio totalmente Wanda Ferro: non è appesantita da inciuci, burocrazia e decisioni di palazzo. Ogni giorno si fa fino a 500 chilometri per parlare con tutti i calabresi, mentre il candidato avversario se ne sta chiuso nel palazzo a inciuciare, cercando quelle alleanze che la Calabria non vuole più"

In che senso? Cosa è cambiato nella mentalità dei calabresi?

"La gente si è scocciata del malaffare e lo combatte coraggiosamente. Il sud si è scocciato e il crimine organizzato ha vita difficile, tant'è vero che si è spostata al nord. Non c'è più il timore che regnava anni fa: oggi, per esempio, anche le casalinghe denunciano sui social network questo o quel problema che non va. E i cambiamenti nella mentalità vanno ben oltre..."

Si riferisce ai gay?

"Certamente. C’è una nuova disponibilità delle famiglie, della società: fare coming out non è più drammatico come qualche fa. La Calabria di oggi accetta anche provocazioni intellettuali come i miei Pensieri di una vecchia Checca: una regione che ha imparato a volersi bene a prescindere da quel che ha nelle mutande."

Una svolta che è avvenuta anche in Forza Italia?

"Ci sono delle resistenze, ma più di forma che sui contenuti. Sui questi temi si spacca anche la sinistra, si spacca persino la Chiesa..."

Che ne pensa dei matrimoni gay?

"Ho sempre detto di essere contrario, il matrimonio è tra uomo e donna. La penso diversamente sulle unioni civili, che invece ho sempre difeso"

E delle adozioni?

"L'opinione pubblica non è ancora prontissima e forse non lo sono nemmeno io (ride, ndr). Bisogna mettere i diritti dei bambini davanti ai bisogni degli adulti. Poi, intendiamoci, non ho niente contro la genitorialità omosessuale: ho avuto tanti compagni che oggi sono sposati o accompagnati e padri di figli, e sono ottimi genitori nonostante abbiano nel loro passato un rapporto omosessuale vissuto in modo completo"

Certo, la politica stenta ad accordarsi sui temi etici, ma anche sul versante più strettamente politico non va molto meglio...

"Vedrà che un accordo, in primis sulla legge elettorale, sapranno farlo. Renzi non deve tirare troppo la corda: Berlusconi ha dimostrato, in quest’ultimo doloroso anno, una forza e un coraggio di cui gli italiani dovrebbero andare fieri. La capacità di rimanere fedele al suo Paese nonostante i tradimenti deve insegnare anche a Renzi che ha di fronte un grande avversario, con cui costruire il futuro. Il premier a volte fa qualche boutade, ma è disponibile al confronto: quanto prima ci sarà un accordo tutto a favore degli italiani."

Torniamo un attimo in Calabria: dov'è finito il ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta?

"Aaaah, la silenziosa Lanzetta. C'è detto calabrese che fa al caso suo"

Prego

"Palumbu mutu non può essere servutu: la colomba muta non può essere servita. La Lanzetta non otterrà mai nulla per il semplice motivo che non parla. E non parla perché la sfida che le è stata assegnata è al di sopra delle sue capacità. Non abbiamo mai potuto incontrarla e discuterci: la Calabria non la vede e non la sente."

Lei è appena stato nominato responsabile cultura di Forza Italia in Calabria: quali le sfide più impegnative?

"Per la tutela del patrimonio calabrese servono interventi mirati: la Calabria è la terra dei Bronzi, di Sibari e Crotone, ma anche la terra di Nik Spatari che negli anni Sessanta ha creato il Musata, un museo a cielo aperto dove tutti gli artisti contemporanei espongono le loro opere. La Calabria non è ferma a 2000 anni fa, ma si proietta nell’avvenire."

Portare i Bronzi all'Expo avrebbe proiettato la vostra Regione nel futuro?

"Sono stato il primo in Calabria a dire che dovevano viaggiare per il mondo. Ma se una commissione di esperti dice che potrebbero esserne danneggiati, dobbiamo fidarci."

Non c'è quindi un pregiudizio contrario a qualsiasi

trasferimento al nord, anche temporaneo?

"No, un preconcetto di questo genere sarebbe una sciocchezza gigantesca. Spiace che un grande amico dell'arte e del Sud come Sgarbi offenda un popolo solo per fare notizia."

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