È scattata anche in Italia un'indagine a tappeto in tutti i centri epatologici pediatrici dopo l'ondata di epatite acuta che in Gran Bretagna ha colpito ben 108 bambini. Per il momento i casi riscontrati in Italia sarebbero quattro. Ma il Centro europeo per il controllo delle malattie ha già segnalato 74 casi di questa patologia dall'inizio dell'anno, che non è comune nei piccoli e di cui non si conosce bene l'origine. Le segnalazioni arrivano da Danimarca, Paesi Bassi, Spagna. Mentre in Alabama, negli Stati Uniti, si sono registrati 9 casi di epatite acuta tra bambini di età compresa tra 1 e 6 anni.
Dall'indagine dell'Ecdc la maggior parte dei bambini che ha contratto questa forma di epatite non ha manifestato febbre. Parecchi di loro, però, sono stati costretti al ricovero in ospedale e per qualcuno si è reso necessario un trapianto di fegato, che ha permesso di evitare conseguenze gravi (è accaduto sei volte nel Regno Unito, due in Alabama e uno in Spagna). In alcuni casi, i piccoli hanno avuto problemi gastrointestinali nelle settimane precedenti la comparsa della malattia, con dolori addominali, vomito e diarrea, che li hanno colpiti a lungo prima che arrivasse l'epatite. In base alle statistiche, poi, emerge che i bimbi sono molto piccoli, sotto i cinque anni, si più colpiti da questa forma di epatite, mentre i grandi sembrerebbero soffrirne meno, anche se si sono registrati episodi in ragazzini di 12 o 13 anni. L'elemento insolito riguarda la difficoltà nello scoprire le cause di questo fenomeno, visto che nonostante siano state fatte accurate indagini tossicologiche su cibo e bevande consumate dai pazienti e sulle loro abitudini alimentari, non si è riusciti a trovare alcun legame tra i casi. Esistono anche altre vie per contrarre l'epatite, come ad esempio gli adenovirus, infezioni virali comuni nei bambini, al punto che secondo le statistiche ogni piccolo ne ha almeno una prima dei dieci anni.
Si tratta dunque di capire cosa stia scatenando questa ondata di epatite tra i più piccoli. C'è un'inchiesta internazionale in corso volta ad accertare cosa ha provocato tutti questi casi ma, in attesa dei risultati (tra sette giorni) per ora circolano varie ipotesi.
Si ipotizza che la causa delle nuove epatiti sia una variante nuova di adenovirus. Qualche specialista ha anche azzardato che si tratti di una combinazione con il Covid, ma non ci sono conferme al proposito. Mentre è certo che non ci siano legami con il vaccino, visto che nessuno dei bambini con diagnosi di epatite nel Regno Unito aveva ricevuto una vaccinazione anti Covid. Ma diversi scienziati britannici sono sempre più convinti che ci sia un possibile collegamento con la pandemia e il conseguente lockdown: per due anni i bambini sono stati limitati nelle interazioni sociali ed hanno indossato la mascherina.
Limitando la risposta immunitaria dell'organismo si è venuto a creare un calo delle difese che ora si stanno rivelando insufficienti per affrontare la nuova fase di convivenza con il covid e con la ripresa della circolazione di tanti altri virus.
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