La sinistra cambia bersaglio. Ora nel mirino, con la richiesta di dimissioni, c'è il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara. Pd, grillini, associazioni partigiane e sindacati «allentano» la presa sul sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e puntano dritto contro il ministro leghista. Scende in campo addirittura l'Anpi, che non manca mai quando i compagni vedono il fantasma del fascismo: «Il ministro ha dimostrato manifesta inadeguatezza a ricoprire il delicato ruolo di ministro dell'Istruzione e del merito» - attacca l'associazione dei reduci partigiani. E mentre la sinistra carica l'artiglieria pesante, si scopre che la preside del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Firenze, Annalisa Savino, che nei giorni scorsi aveva scritto una lettera ai suoi studenti dopo gli scontri di Firenze, risultava tra i candidati alle primarie del Pd nel 2009. Una sorpresa che manda all'aria i piani delle opposizioni. Il caso è diventato politico dopo che il ministro Valditara aveva deciso di replicare alla lettera della preside: «Non compete a una preside, nelle sue funzioni, lanciare messaggi di questo tipo. In Italia non c'è pericolo fascista, né una deriva violenta e autoritaria». Il ministro dell'Istruzione aveva bollato la lettera come «iniziativa strumentale che esprime una politicizzazione che auspico non abbia un ruolo nelle scuole». Tutto è nato dopo gli scontri tra studenti di sinistra e destra a Firenze.
La ramanzina del ministro scatena la sinistra. Che subito parte all'assalto. Il capogruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani vuole addirittura portarla, tipo trofeo, in esposizione a Montecitorio: «Certa che possa rappresentare una importante occasione di scoperta e confronto con i luoghi dove quotidianamente si esprime la nostra democrazia» - spiega la parlamentare del Pd. Il ministro abbassa i toni ed esclude azioni disciplinari: «Sono state dette tante cose, queste le mie parole. Ho annunciato sanzioni?».
Anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella interviene, in occasione della consegnagli attestati d'onore di Alfiere della Repubblica: «La violenza la vediamo purtroppo sovente: violenza nelle famiglie, violenza nelle abitazioni, violenza contro le donne, violenza in tante circostanze per strada, e in tante altre circostanze, addirittura nei giorni scorsi davanti a una scuola contro ragazzi. Vi sono episodi di violenza contro i quali però la vera diga è fatta naturalmente dagli interventi delle pubbliche autorità ma è fatta in maniera prevalente soprattutto dai comportamenti positivi che nella società si realizzano, vengono fuori, si manifestano, come quelli che voi avete messo in campo». Parole che non fermano gli attacchi dell'opposizione. Si infila Carlo Calenda: «Abbiamo un problema culturale con il fascismo, spesso considerato con indulgenza come un regime tutto sommato più umano degli altri secondo lo stereotipo italiani brava gente. Su questo occorrerebbe lavorare intensamente a scuola, Valditara permettendo». Il tiro al bersaglio contro il titolare dell'Istruzione ravviva uno spento congresso Pd. Stefano Bonaccini alza i toni dello scontro: «Ti devi vergognare e chiedi scusa per l'errore commesso. Di ministri goffi e incapaci come Valditara ne ho visti pochi». L'attacco arriva anche dal fronte Cisl: «Dal ministro Valditara parole incomprensibili, gravi nei toni e quasi intimidatorie» commenta il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra.
Mentre il leader dei Cinque stelle Giuseppe Conte chiede al ministro di riferire in Aula: «Il ministro non condanna l'aggressione agli studenti ma contrasta l'ineccepibile lettera della preside del Leonardo da Vinci. Venga in Parlamento a rispondere della sua visione di scuola». Sembra che la sinistra abbia trovato il passatempo. E il suo nuovo leader: la preside Savino.
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