Un nuovo viaggio, verso la speranza. Una nuova tappa, lenta e complicata, che necessiterà pazienza e determinazione, metodo e convinzione, caratteristiche che ad Alex Zanardi non sono mai mancate.
Il campione bolognese è stato trasferito ieri a Villa Beretta di Costa Masnaga, in provincia di Lecco, una struttura di eccellenza, immersa nel verde (81 posti letto, ndr), con un centro di bioingegneria dedicato alla medicina riabilitativa di chi ha subito ictus, gravi lesioni cerebrali o midollari e di chi soffre di malattie neuromuscolari. Qui, più volte, è stato ricoverato Umberto Bossi, il fondatore della Lega. E a Villa Beretta è stato curato anche Bruno Arena, l'attore del duo comico «Fichi d'India», dopo l'emorragia cerebrale del 2013.
Un nuovo viaggio verso il lento risveglio appena incominciato. L'ha reso noto ieri la stessa azienda ospedaliera senese dove Zanardi è stato ricoverato dal 19 giugno scorso dopo il drammatico incidente in handbike. «Si è concluso il programma di sedo-analgesia al quale era sottoposto l'atleta Alex Zanardi hanno spiegato i medici senesi - Dopo la sospensione della sedazione, la normalità dei parametri cardio-respiratori e metabolici, la stabilità delle condizioni cliniche generali e del quadro neurologico hanno consentito il trasferimento del campione in un centro specialistico di recupero e riabilitazione funzionale. Alex Zanardi è stato quindi trasferito nella struttura dell'ospedale Valduce specializzato in medicina riabilitativa».
«I nostri professionisti ha spiegato il direttore generale dell'Aou Senese Valtere Giovannini rimangono a disposizione di questa straordinaria persona e della sua famiglia per le ulteriori fasi di sviluppo clinico, diagnostico e terapeutico, come sempre accade in questi casi. Ringrazio di cuore l'équipe multidisciplinare che ha preso in cura Zanardi mettendo in campo una grande professionalità, riconosciuta a livello nazionale e non solo».
E ancora: «L'atleta ha trascorso oltre un mese nel nostro ospedale: è stato sottoposto a tre delicati interventi chirurgici e ha mostrato un percorso di stabilità delle sue condizioni cliniche e dei parametri vitali che ha permesso la riduzione e sospensione della sedazione e la conseguente possibilità di poter essere trasferito in una struttura per la necessaria neuro-riabilitazione».
Un nuovo viaggio, che non sarà una passeggiata, per un uomo e un atleta che aveva deciso di attraversare l'Italia per rendere omaggio a una comunità la nostra - in vista della ripartenza dopo il lockdown. Aveva pensato ad una «staffetta tricolore», organizzata con un gruppo di amici e diversi atleti disabili del suo team «Obiettivo 3», ma quel viaggio verso la ripartenza è stato per lui un brutale stop.
Era una bella giornata di sole e nel cuore di Alex Zanardi c'era posto solo per la gioia. L'aveva anche detto a qualche suo amico: «È la più bella giornata della mia vita». Poi l'impatto con il camion, su quella magnifica strada della Val d'Orcia, che da Pienza conduce a San Quirico per una delle tappe che lo avrebbe dovuto condurre a Castelnuovo dell'Abate a pochi chilometri da Montalcino. Luoghi dell'anima.
Poi una curva, una sbandata, e il giorno più bello della tua vita che si trasforma in un lungo purgatorio, che ti tiene sospeso tra la vita e la morte, in un limbo dal quale adesso Alex è chiamato ad uscire: ancora una volta.
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