I malati di Napoli accolti e curati nell'ospedale della Fiera di Milano. Il valore simbolico dell'ipotesi non sfugge a nessuno, neanche a Roma. Mancherebbe appunto solo l'ok del governo e poi il centro realizzato a marzo in tempi record nel cuore di una Lombardia allora drammaticamente colpita dal Covid, potrebbe ospitare i pazienti provenienti da una Campania che adesso appare in difficoltà, tanto da far apparire sotto tutt'altra luce le tracotanti dichiarazioni primaverili del governatore Vincenzo De Luca.
Era la fine di aprile, si ragionava di riaperture e qualcuno evocava possibili misure «speciali» a danno dei lombardi. De Luca, per esempio, immaginava una quarantena per chi arrivava da regioni «ad alto contagio» e una «riduzione del numero dei treni provenienti da quei territori» con «controlli rigorosi alle stazioni». Il governatore lombardo, Attilio Fontana, si tolse la soddisfazione di dargli già allora una lezione: «Sappia - disse - che qualunque cosa accada noi non chiuderemo mai la porta ai 160mila italiani, tra cui circa 14mila campani, che ogni anno scelgono di venire in Lombardia per farsi curare». Proprio in quei giorni si registrava l'attacco massimo della sinistra contro il centro realizzato in Fiera, prima invocato dal Pd e poi sconfessato quando, a emergenza parzialmente rientrata, la terapie cominciavano a svuotarsi inducendo la Regione a considerare il centro della Fiera come un ospedale di riserva, esattamente come quello gemello realizzato a Berlino.
D'altra parte, proprio nel giorno della inaugurazione Fontana aveva spiegato che il padiglione sarebbe stato a disposizione del Paese. Ora ci siamo: la Lombardia ha ancora uno dei migliori indici di contagio d'Italia e questa ipotesi da astratta pare concretizzarsi: la Fiera potrebbe dare una mano alle terapie campane più in sofferenza, come quella dell'ospedale Cotugno di Napoli. «Aspettiamo che il governo ce lo chieda - ha detto ieri Fontana - Diciamo che l'ospedale in Fiera è efficiente a tutti gli effetti quindi basta che ci sia una necessità e potremmo utilizzarlo in qualunque momento». Dello stesso avviso l'assessore al Welfare Giulio Gallera: «Se ci sarà bisogno- ha detto - Regione Lombardia sarà a disposizione: nel periodo peggiore abbiamo spostato pazienti in Sicilia, in Puglia, oltre che all'estero, se serve siamo a disposizione».
I letti in Fiera possono essere attivati in qualsiasi momento. «I posti di terapia intensiva al Padiglione del Policlinico in Fiera sono attualmente in standby - dicono dal Policlinico - e sono pronti e attivabili in breve tempo. Rientrano nel piano per la gestione dei posti di terapia intensiva presentato da Regione Lombardia al ministero della Salute. La gestione dei ricoveri in terapia intensiva è affidata ad un coordinamento regionale dedicato, che governa la gestione sul territorio i posti letto intensivi e il ricovero dei pazienti Covid più gravi".
Si attende solo l'ok della Campania. E il valore di questo gesto non sfugge a nessuno.
«Per mesi la Lombardia è stata insultata e sbeffeggiata dal governatore campano De Luca - ha detto ieri il segretario lombardo della Lega, Paolo Grimoldi - Oggi la Lombardia mette a disposizione i suoi posti letto del nuovo ospedale, un'eccellenza del nostro sistema sanitario pubblico, e i suoi medici e infermieri per curare gli ammalati della Campania, dove la situazione sta sfuggendo di mano all'improvvisazione della giunta De Luca».
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