La commissione Finanze del Senato ha approvato il mandato al relatore, Antonella Zedda (FdI), a riferire in Aula, dove il provvedimento è atteso la prossima settimana. Il termine massimo al momento è venerdì 4 agosto di modo che il ddl possa diventare legge prima della pausa.
«Ci stiamo muovendo su tre obiettivi, la certezza del diritto, la semplificazione e l'obiettivo contrasto all'evasione fiscale». Il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo (in foto), ha replicato così alle critiche dell'opposizione secondo cui la delega allargherebbe le maglie del rigore fiscale. Palazzo Madama ha lavorato sugli articoli dal 14 al 20 dopo che i primi tredici erano stati modificati alla Camera. Tra gli emendamenti approvati lo stop ai pignoramenti automatici sui conti correnti da parte del Fisco nei confronti dei debitori. Adesso si prevede «l'introduzione di meccanismi di cooperazione» che tutelino anche il debitore.
Un emendamento di Massimo Garavaglia (Lega) invita invece il governo a «valutare la possibilità di non applicare sanzioni e/o interessi per mancati versamenti di imposte sui redditi regolarmente dichiarati nei riguardi di soggetti che hanno crediti maturati nei confronti della pubblica amministrazione per importi pari e sino alla concorrenza del debito di imposta». In pratica, si agevolerebbe la compensazione tra debiti e crediti, anche se tutti i ragionamenti sono rinviati all'emanazione dei decreti delegati che dovranno tradurre i progetti del ddl in norme effettive.
Fi, Fdi e Lega, inoltre, hanno approvato una modifica che prevede l'esclusione delle sanzioni penali tributarie, in particolare per il reato di dichiarazione infedele, nei confronti dei contribuenti che aderiscono al regime dell'adempimento collaborativo. Occorrerà, però, comunicare preventivamente l'esistenza dei relativi rischi fiscali. Sono ovviamente esclusi i casi di dolo e colpa grave. Un emendamento di Forza Italia aumenta i regimi premiali per i contribuenti virtuosi: i rimborsi saranno più veloci. Resteranno in vigore gli Isa (Indicatori sintetici di affidabilità), ossia i rating assegnati dalle Entrate ai contribuenti in base alla loro «fedeltà». Resta l'impegno ad aggiornarli e a rivederli.
Il vero lavoro comincerà, però,
in concomitanza con la manovra 2024. Le risorse limitate a disposizione non lasciano intravedere grandi tagli ma un fisco più amico e qualche taglio Irpef su tredicesime e premi di produzione è una buona base di partenza.
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