Ognuno con la sua bandierina. Opposizione avanti sempre divisa

Neanche all'opposizione riescono ad andare d'accordo. E non solo fra Pd, Cinque Stelle e Terzo Polo, ma anche all’interno dei loro stessi partiti

Ognuno con la sua bandierina. Opposizione avanti sempre divisa

Neanche all’opposizione riescono ad andare d'accordo.

E non solo fra Pd, Cinque Stelle e Terzo Polo, ma anche all’interno dei loro stessi partiti.

Non deve essere piaciuta a Enrico Letta l’imboscata che i franchi tiratori gli hanno fatto, anche perché nonostante ci abbia provato il segretario dimissionario ad accusare gli ex alleati di tradimento, non può mettere la mano sul fuoco che a tradire siano stati proprio gli eletti che lui ha portato in parlamento.

E cosi per evitare di essere beffato anche alla Camera proprio da coloro che ha messo in lista, ha deciso di obbligare il gruppo parlamentare pd (che per Costituzione dovrebbe essere autonomo rispetto al partito) di segnare il voto proponendo un candidato di bandiera.

E lo ha anche promosso al resto dell’opposizione, presentandolo come “un candidato che può unire tutti”. E però la bandiera scelta è quella di Cecilia Guerra, espressione di Articolo 1, gli scissionisti del Pd, i più divisivi. Una proposta ovviamente irricevibile dal resto dell’opposizione.

E infatti la risposta di Giuseppe Conte è stata lapidaria: “Guerra? Noi siamo per la pace”.

E quindi i 5 stelle hanno deciso di votare Cafiero De Raho. A ognuno le sue bandierine: al Pd la donna di sinistra sinistra, ai 5 stelle un magistrato.

Ma a questo punto non può tirarsi indietro dal gioco del voto segnato il terzo polo, il primo sospettato del tradimento al Senato. Che però risponde con un voto tecnico: Richetti.

Non voteremo Cecilia Guerra- dice Mariaelena Boschi- Ieri ho proposto un accordo complessivo delle opposizioni sul nome alla Camera e anche sulle vicepresidenze. Non c'é stato nessun contatto con PD e M5S. Noi questa mattina voteremo Matteo Richetti, un voto tecnico”. Boschi ritorna sul voto al Senato: ”Quando noi facciamo operazioni politiche le rivendichiamo e i numeri sono evidenti. Chi ha piú interesse per accordi, tenendo fuori noi, sono altre opposizioni con candidati a vicepresidente.

Ci hanno lasciato fuori nonostante l'8% non sia una rappresentanza indifferente. Le opposizioni comunque sono diverse, altrimenti ci saremmo candidati insieme”.

Così diverse che non riescono neppure a fare opposizione.

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