L'ex ministro Teresa Bellanova, esponente d'Italia Viva e viceministro alle Infrastrutture del governo di Mario Draghi, torna ai tempi del Conte bis, inchiodando Giuseppe Conte sulla "missione" della Russia di Vladimir Putin in Italia ai tempi della prima ondata pandemica.
La questione sta suscitando numerosi interrogativi anche per via della riunioni che si sono svolte all'epoca. La Russia, dopo aver invaso l'Ucraina, ha risposto alla posizione assunta dall'Italia sulla guerra scatenata da Putin, ricordando appunto gli "aiuti" che lo "Zar" avrebbe garantito all'Italia in contemporanea con il primo lockdown. La Federazione russa ha inviato nel Belpaese anche medici, materiale e personale sanitario.
E la Bellanova, ricordando quanto accaduto, ha spiegato a IlFoglio come l'ex premier giallorosso abbia deciso, in quelle circostanze, di procedere in autonomia: "Non fummo coinvolti in cabina di regia e nemmeno in Consiglio dei ministri: nessun confronto. In altri casi l'aiuto di paesi stranieri ci veniva anticipato, magari informalmente. Per la Russia non avvenne. E non sono in grado di stabilire se la mossa di Putin fu furba". +
Il capo grillino, dunque, avrebbe evitato di rendere partecipe il Consiglio dei ministri. E questo, rispetto alla prassi, avrebbe costituito una novità rispetto a quanto Giuseppe Conte avrebbe predisposto per iniziative simili. Il sospetto è sempre lo stesso, ossia che Vladimir Putin, con quella missone, abbia provato ad "ottenere altro", come ipotizza sempre l'ex ministro. Pure sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che è del Partito Democratico, ha ventilato la possibilità che i russi, con quegli aiuti, avessero in realtà un altro obiettivo.
L'esponente del partito guidato da Matteo Renzi incalza: "Forse, e lo dico in maniera retorica, ci sono fatti che, visto ciò che sta accadendo, andrebbero spiegati da parte dell'ex premier". La considerazione è politica ma Conte, almeno per ora, ha deciso di sorvolare e di non replicare. Però i contorni di questa storia sembrano presentare qualche mistero che neppure la Bellanova ha la possibilità di risolvere, in caso: "In quelle ore tutto era complicato e drammatico, questo va detto - ha aggiunto alla fonte appena citata - .
Solo dopo venimmo a sapere che c'era stata una telefonata fra Conte e Putin. Stop. Non sono in grado di dire se ci furono anche altri accordi".Tra "incontri segreti" e domande che per ora non conoscono risposta, Giuseppe Conte rischia di finire all'interno di un nuovo calderone.
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