Instabilità. È questa la maggior paura per la Germania e per l'Europa che si sente come se avesse perso la sua roccia. E allora la Angst vor der flut, la paura del diluvio del dopo Merkel si materializza con un coro di voci che gridano «fate presto» perché con le elezioni tedesche bisogna fare i conti. Una lunga trattativa congelerebbe le scelte europee su Difesa, immigrazione e patto di stabilità.
Anche Mario Draghi che da tempo si prepara all'addio della Cancelliera intrecciando e stringendo l'asse con la Francia di Macron ora guarda a Nord preoccupato. Lo stallo di Berlino non farebbe bene a quelle riforme programmate negli ultimi mesi. I tempi medio lunghi per la formazione di un nuovo governo in Germania e la campagna elettorale francese per la presidenza della Repubblica con il voto previsto per aprile 2022, rischiano di ritardare le decisioni sui principali dossier europei almeno fino alla primavera prossima, quando il quadro politico a Berlino e Parigi sarà chiarito. La presenza debole al tavolo Ue dei due principali punti di riferimento della politica europea, Germania e Francia, peserà sulle decisioni di Bruxelles, che rischiano di essere rinviate fino a quando chi occuperà la Cancelleria e l'Eliseo sarà di nuovo nella pienezza dei suoi poteri. Nel frattempo Bruxelles vivrà un tempo sospeso.
La direzione che prenderanno i tanti dossier sul tavolo dipenderà molto dalla natura del governo che si costituirà a Berlino. Lo sa bene anche il presidente del Parlamento europeo David Sassoli che su Twitter lancia il suo messaggio: «L'Europa ha bisogno di un partner forte e affidabile a Berlino» ha scritto esprimendo le sue congratulazioni al partito Spd e al candidato cancelliere, Olaf Scholz, «per la vittoria» alle elezioni di domenica. «Dopo questa crisi storica, non c'è tempo da perdere: l'Europa ha bisogno di un partner forte e affidabile a Berlino per continuare il nostro lavoro comune per una ripresa sociale e verde», ha scritto su Twitter Sassoli. Anche la Francia spera di avere «rapidamente» un cancelliere tedesco «forte» al suo fianco per far progredire l'Europa durante la sua presidenza dell'Ue, ha dichiarato il sottosegretario agli Affari europei, Clément Beaune. «Abbiamo interesse in Francia ad avere rapidamente un governo tedesco forte in carica» ha detto Beaune alla tv pubblica France 2. Il sottosegretario ha suggerito che «fin da ora» dovrebbero essere avviate discussioni informali con i partiti politici tedeschi coinvolti «affinché ci si conosca e si possa lavorare rapidamente» una volta che ci sarà un governo in carica a Berlino. Tutti sono «filo europei impegnati, coscienti», si è rallegrato Beaune, anche se non sulla stessa lunghezza d'onda: «Ci saranno differenze, difficoltà a volte nella discussione con la Francia nei prossimi mesi». Ma, ha aggiunto, «è senza dubbio più facile discutere con i socialdemocratici sulle questioni di investimenti o di regole di bilancio e più facile con la Cdu sulle questioni di difesa e sicurezza». Un Emmanuel Macron al momento più forte in attesa di un governo tedesco definito? «In Europa - ha commentato Beaune - se sei forte ma da solo non serve a granché perché non fai riforme sugli investimenti, sull'economia, sull'energia se non hai con te dei partner europei».
Insomma, insieme è meglio e si riesce a fare di più, ma servono tempi rapidi e certezze.L'Europa sta uscendo faticosamente dalla pandemia, l'economia ha bisogno di ripartire. In molti in questo momento guardano con fiducia al nostro Mario Draghi come punto di riferimento europeo.
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