Il bacio è un apostrofo rosa tra le parole «che pasticcio». Quello - rubato, consenziente? - tra il presidente della federazione calcistica spagnola Luìs Rubiales e la calciatrice Jennifer Hermoso dopo il trionfo della nazionale roja al mondiale femminile da goffo atto di machismo si è trasformato in terremoto per l'intero movimento calcistico iberico. Venerdì Rubiales ha annunciato di non avere alcuna intenzione di dimettersi, sorprendendo chi lo dava pronto al passo d'addio. Ma ieri ci ha pensato direttamente la Fifa, il governo mondiale del calcio, a farlo fuori, sospendendolo dalle sue funzioni per 90 giorni. La decisione è stata presa dal presidente della commissione disciplinare della federazione internazionale, il colombiano Jorge Ivan Palacio: per tre mesi Rubiales non potrà svolgere alcuna attività legata al calcio, a livello nazionale e internazionale, in attesa del procedimento disciplinare aperto nei suoi confronti il 24 agosto. Rubiales e la federcalcio spagnola (Rfef) non potranno in alcun modo contattare la Hermoso. La Rfef in un comunicato asciutto prende atto della sospensione e «promuove» per questi 90 giorni il vicepresidente Pedro Rocha Junco.
Rubiales appare sempre più isolato. Ieri la maggioranza dello staff della nazionale femminile di calcio spagnola, ha presentato le dimissioni, anche se manca la firma dell'allenatore Jorge Vilda, da cui a sua volta le calciatrici si erano ammutinate prima dei mondiali. Anche José Miguel Ruiz Cortés, presidente dell'Associazione dei calciatori di futsal (Ajfs), ha presentato le sue dimissioni da membro del cda della Rfef. Negli uffici di Las Rozas de Madrid in pochi sono con il presidente sospeso, fuori praticamente nessuno. Perfino la pagina Wikipedia italiana dedicata alla Rfef definisce l'organismo «dai tratti spiccatamente maschilisti», aggiunta evidentemente fatta nell'ultima settimana da una mano indispettita. E il governo spagnolo, per mano del Consiglio Superiore dello Sport (Csd), ha trasmesso «una richiesta motivata» al Tribunale amministrativo dello sport (Tad) per una possibile violazione da parte di Rubilaes dell'articolo 76.1 della Legge sullo sport che disciplina gli «abusi di autorità» e gli «atti notori e pubblici che violano la dignità o il decoro sportivo». Una decisione tardiva secondo la vicesegretaria del Pp Carmen Fúnez: «Bisogna fare in modo che quanto prima Rubiales non possa più guidare la Federazione del calcio spagnolo». E per Rubiales, 46 anni, anche la beffa di dover rinunciare a una partitella di calcio con gli amici prevista per ieri sera. Il sindaco della sua Motril ha preferito cancellare la sfida «per motivi di ordine pubblico», temendo la gazzarra annunciata dalle associazioni femministe.
E la Hermoso, colei le cui labbra si trovavano dall'altra parte di quelle di Rubiales? Anche lei si trova in una posizione decisamente scomoda. La Rfef, ispirata da Rubiales prima della sospensione, ha reagito con una sorta di dossier alla presa di posizione della trentatreenne attaccante, che venerdì aveva smentito che il bacio fosse consensuale: nel documento della federazione anche delle immagini in cui si vedrebbe la calciatrice sollevare da terra il dirigente, lasciando intendere con ciò che sarebbe stata lei a fare la prima mossa nel contatto galeotto.
Quanto alla minaccia della Hermoso e di altre 80 sue colleghe di non rispondere più alle convocazioni della roja fin quando la Rfef sarà retta da Rubiales, la federazione ricorda che «accettare la convocazione è un obbligo per i tesserati». L'organismo minaccia la Hermoso di adire «tutte le cause legali che saranno necessarie a difesa dell'onorabilità del presidente». Rubiales mette le mani avanti dopo aver messo le labbra.
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