"Ora una legge per chi soffre di intolleranze alimentari"

La celiachia, come sa bene chi ne è affetto, è una malattia cronica dell'intestino, e dal 2005 è stata dichiarata anche malattia sociale, per le conseguenze pesanti che può avere sul vissuto delle persone, soprattutto i giovani

"Ora una legge per chi soffre di intolleranze alimentari"

La celiachia, come sa bene chi ne è affetto, è una malattia cronica dell'intestino, e dal 2005 è stata dichiarata anche malattia sociale, per le conseguenze pesanti che può avere sul vissuto delle persone, soprattutto i giovani. I celiaci stimati sono 600mila ma solo 233.147 sono i diagnosticati.

Così è comprensibile il via libera all'unanimità dall'aula della Camera sia alla mozione unitaria di maggioranza sia a quella di Fdi sulle iniziative in materia di allergie e intolleranze alimentari, con particolare riferimento proprio alla celiachia. Alla mozione a prima firma di Elena Murelli (Lega), si sono aggiunte mozioni a prima firma di Silvana Nappi (M5s), Angela Ianaro (Pd) e Patrizia Marrocco (Forza Italia), che sono state unificate. Murelli è l'autrice di una proposta di legge datata 2008 con questi contenuti, che si è poi fermata anche a causa della pandemia.

«La speranza è che adesso venga calendarizzata una legge sul tema» spiega l'azzurra Marrocco, che definisce «fondamentale prevedere effettivi interventi di sensibilizzazione e di formazione degli operatori sanitari», così come «garantire nel caso di presenza della malattia all'interno di una famiglia, le attività di screening degli anticorpi in tutti i parenti di primo grado del celiaco» e «campagne di informazione nelle scuole e in tv, in particolare nel servizio pubblico».

Importante inoltre, come illustra Simonetta Mastromauro, volontaria da oltre quindici anni nel settore e tra i punti di riferimento, come esperta, della mozione unitaria di maggioranza, «riuscire a individuare le circa 400mila persone che sono celiache senza sapere di esserlo e che rischiano problemi di salute anche gravi». Mastromauro, mamma di una ragazza celiachia di vent'anni, illustra nel concreto che cosa significhi malattia sociale: «Le persone, in particolare i più giovani, o non escono o si vergognano e dissimulano o trasgrediscono. Molti hanno anche paura di andare a mangiare, perché c'è rischio di contaminazione. Non a caso nella mozione si chiedono corsi specifici per gli operatori alimentari e i ristoratori, in modo che siano certificati con l'opportuno manuale HACCP».

C'è poi il tema dei bonus, che possono essere spesi solo nella Regione che li eroga e solo per un quantitativo limitato di prodotti: «Evidenti le difficoltà per i pendolari per lavoro o studio o anche quando si tratta solo di andare in vacanza, così come per garantire una dieta variata».

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