Matteo Salvini gongola. Di più, esulta. Questa mattina si presenta in conferenza stampa raggiante, deliziato dal compito che lo attende: commentare una vittoria che è effettivamente storica.
Il segretario del Carroccio ha già svestito la felpa che ama indossare quando si aggira per i mercati e ha indossato una più istituzionale giacca blu e camicia bianca. I toni, però, sono già quelli da campagna elettorale.
"Grazie agli italiani per questa vittoria - gioisce - Ora però subito al voto, con qualsiasi legge elettorale. Rifiutiamo il sostegno a qualsiasi governo di scopo. Rifiutiamo altri sei mesi di dibattito sull'Italicum o sul Consultellum o su altro. Nel frattempo vigileremo contro eventuali capriole del premier: ha detto che si dimette e si deve dimettere."
E ai cronisti che gli chiedono delle lacrime di Maria Elena Boschi, prima relatrice della riforma e grande sconfitta di questa consultazione elettorale, ricorda che hanno pianto anche i risparmiatori di Banca Etruria.
Quindi Salvini passa alla proposta: "Ci candidiamo a guidare il Paese, portiamo in dote il buongoverno del Veneto e della Lombardia, con pochi costi e servizi migliori. Torneremo ad essere padroni della moneta e dei confini. Il governo Renzi lascia un Paese disastrato, con l'economia in ginocchio e le banche al collasso."
"Ci sconcerta il toto nomine - conclude -
Quando il Presidente della Repubblica ci convocherà ribadiremo che chiediamo elezioni subito. Sicuramente ci saranno resistenze di parlamentari che vorranno tirare a campare, ma non c'è tempo da perdere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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