La ricetta del governo: "Meno tasse al ceto medio"

Il viceministro Leo: "Troveremo le risorse, sopra i 50mila euro non si è super ricchi"

La ricetta del governo: "Meno tasse al ceto medio"
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Il governo Meloni sta procedendo rapidamente a una riforma fiscale epocale, con l'obiettivo di abbassare le tasse al ceto medio. Lo ha annunciato il viceministro dell'Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, intervenendo al «Forum in Masseria» organizzato da Bruno Vespa e Comin&Partners a Manduria: «Sono ottimista che si troveranno le risorse per tagliare le tasse al ceto medio con la prossima manovra- ha detto Leo- intanto sicuramente conserveremo le tre aliquote, quelle del 23%, 35% e 43%, poi vediamo i risultati che vengono fuori dal concordato preventivo biennale». Un cambio di passo sul modo di approcciarsi con le imprese. E proprio con i proventi del concordato preventivo biennale il Governo punta ad abbassare la pressione fiscale per i redditi medi. L'amministrazione finanziaria fa delle proposte: «Questo è il reddito verosimile e dice in questo biennio anche se avrai redditi superiori, ai fine delle imposte sul reddito, non pagherai di più», ha spiegato Leo, aggiungendo che si dà più tempo ai contribuenti per aderire fino al 31 ottobre. L'obiettivo del governo è addolcire le aliquote per chi ha reddito sopra i 50mila euro e che «non possiamo considerare super ricchi». Oggi questo ceto medio paga, tra aliquota del 43% e addizionali, sopra il 50%: «è una cosa che va corretta» ha annunciato il vice ministro. Intanto per i forfettari il 15 luglio arriva il software con cui potranno calcolare quale è il reddito valido per un anno.

La concorrenza fiscale in Europa è deprecabile e quindi si dovrebbe pensare di rivedere la norma della unanimità: «Perchè i Paesi che hanno regimi fiscali privilegiati si guarderanno bene dall'approvare norme su questo tema». Dopo il viceministro è intervenuto Michele Emiliano, che non ha perso occasione per attaccare il suo arcinemico Raffaele Fitto. Secondo il governatore «Fitto si tiene i 9 miliardi che spettano alla regione Puglia per ripicca». Vespa lo ha incalzato ricordando la mancata rendicontazione dei fondi che non possono essere distribuiti a pioggia, e che anche sull'autonomia differenziata ha cambiato opinione nel giro di pochi anni. A fine serata, in attesa della cena con il guardasigilli Nordio, il ministro Piantedosi in tema di sicurezza ha sottolineato che se prima si parlava in senso negativo di militarizzazione delle città, oggi che il governo Meloni ha implementato la presenza in strada delle forze di polizia, è diventato un presidio molto ambito dai sindaci di ogni colore. E sul Taser ha detto che ci sono risultati positivi annunciandone l'implementazione:«la principale efficacia del è stata quella della deterrenza. E abbiamo in animo di estendere ancora di più la dotazione anche agli agenti delle polizie locali vista la richiesta arrivata dai Comuni».

E sui migranti «ad oggi abbiamo superato il 60% di arrivi in meno rispetto all'anno in scorso» e, nonostante il periodo estivo, le cifre tendono a diminuire.

Oggi è il turno dei ministri Lollobrigida, Fitto e Urso, che chiuderanno il forum in masseria.

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