Non appena sul tavolo del Viminale è arrivata la notizia dell'immigrato marocchino che ha brutalmete accoltellato un passante che portava al collo il crocifisso, Matteo Salvini ha scritto a Prefetti e Questori. Non solo di Roma, ma di tutta Italia. "Bisogna aumentare controlli e attenzione in luoghi di aggregazione di cittadini islamici", dispone il ministro dell'Interno chiedendo il massimo impegno "per prevenire ogni tipo di violenza contro cittadini innocenti".
A poche ore dai sanguinari attentati in Sri Lanka, un nuovo caso di intolleranza nei confronti dei cristiani ha portato Salvini a far suonare il campanello d'allarme. Sabato scorso, alla vigilia di Pasqua, un marocchino ha aggredito un uomo che portava al collo un ccrocifisso. Urlandogli addosso "Italiano cattolico di merda!", ha cercato di sgozzarlo davanti alla stazione Termini di Roma. Secondo quanto ricostruito dall'agenzia Adnkronos, la vittima, un georgiano di 44 anni, scambiato probabilmente per un italiano, ha riportato una ferita alla gola, fortunatamente lieve. È stato lui stesso, subito dopo l'aggressione, ad avvicinarsi insanguinato ai poliziotti che stavano presidiando piazza dei Cinquecento e a indicare il marocchino che nel frattempo era scappato via. Inseguito dagli agenti della polizia del commissariato Viminale, è stato bloccato poco dopo in via Cavour.
Secondo quanto ricostruito dalla polizia, come riporta l'Adnkronos, il georgiano e il marocchino stavano entrambi viaggiando su un autobus della linea 64. Sceso in via Giolitti per andare a prendere la metropolitana, la vittima è stata raggiunta da un fendente alla gola. Un colpo assestato all'improvviso con un coltello da cucina e, in un attimo, si è ritrovato in un lago di sangue. "Avrebbe potuto ucciderlo", racconta un testimone. Fortunatamente la ferita è stata lieve. L'aggressione ha tuttavia fatto scattare l'allarta al Viminale. Tanto che Salvini ha immediatamente scritto a Prefetti e Questori per aumentare i controlli su tutti "i luoghi di aggregazione di cittadini islamici". Un primo, immediato intervento che, però, ha subito trovato le resistenze dei grillini secondo cui "le cose non si risolvono scrivendo una lettera o una circolare". "Bisogna fare di più sui rimpatri che sono fermi al palo", ha scritto Luigi Di Maio in una lettera indirizzata al premier Giuseppe Conte a cui è stato chiesto di convocare "quanto prima" un vertice.
Per Giorgia Meloni è arrivato il momento di prendere "provvedimenti anche drastici". "Se i musulmani pensano di portare la guerra santa in casa nostra - ha spiegato la leader di Fratelli d'Italia su Facebook - non resta che bloccare ogni tipo di immigrazione islamica finché non si saranno chiariti meglio le idee".
L'obiettivo è "difendere le nostre radici classiche e cristiane dal processo di islamizzazione dell'Europa". "I buonisti e i sultani di mezzo mondo - ha, poi, concluso - se ne facciano una ragione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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