«Ora tuteliamo il pm di Catania"

Il membro del Csm in difesa di Zuccaro: è stato sbeffeggiato

I toni e gli attacchi «poco eleganti» arrivati da esponenti di governo. La bufera mediatica. E un magistrato «serio» finito nel tritacarne della politica. In alcuni casi «sminuito» e «sbeffeggiato». Il membro laico del Csm, in quota Forza Italia, Pierantonio Zanettin, ci ha visto tutte le premesse per richiedere al Comitato di presidenza una pratica a tutela del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro.

Cosa chiede di preciso al Csm?

«Semplicemente quello che prevede l'articolo 36 del nostro ordinamento: un intervento forte a tutela di un magistrato aggredito politicamente o dai media».

In questo caso dal governo?

«Anche, e in modo poco elegante, visto che al ministro della Giustizia spetta richiedere l'azione disciplinare. In una trasmissione radiofonica di satira il pm è stato poi oggetto di sbeffeggi. Trovo inammissibile che la categoria non lo difenda. In tempi di governi di colore diverso da quello attuale si invocavano ogni due per tre pratiche a tutela di magistrati attaccati. Zuccaro non va lasciato solo».

Il Csm invece valuterà l'apertura di una pratica disciplinare.

«Non faccio parte di quella sezione ma personalmente qui non vedo alcun elemento che possa configurare un illecito. E tanto meno l'incompatibilità ambientale».

Zuccaro si è esposto troppo su un tema delicato?

«Il procuratore in virtù del suo ruolo ha solo messo a conoscenza l'opinione pubblica di un'indagine

conoscitiva su un problema serio, quello delle Ong, esprimendosi per altro in termini prudenti e dubitativi. E chiedendo alla politica di intervenire. Come ha detto anche l'Osservatore romano, non si può fare finta di niente».

LoBu

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