L'attentato di Vienna ha portato inevitabili ripercussioni a livello internazionale, tanto che anche in Italia l'attenzione dell'Intelligence su eventuali obiettivi sensibili è aumentata. Ieri il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha presieduto al Viminale il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica, a cui hanno partecipato il viceministro Matteo Mauri, i vertici delle Forze di polizia e degli organismi di informazione di sicurezza, il Sottocapo di Stato maggiore della Difesa e il capo del Dipartimento amministrazione penitenziaria.
Nel corso dell'incontro «si è proceduto a una attenta ricognizione dei temi concernenti l'attività di polizia di prevenzione, l'aggiornamento del monitoraggio degli obiettivi sensibili, l'intensificazione dei controlli ai valichi di frontiera anche con l'impiego dei militari dell'Esercito». Insomma, maggiore attenzione alle frontiere per evitare rischi di possibili attacchi anche in Italia.
Vista la recente conferma del passaggio dell'attentatore di Nizza dall'Italia, sbarcato a Lampedusa per poi raggiungere la Francia, il Viminale ha sottolineato che esistono «imprescindibili esigenze di sicurezza nazionale sui migranti irregolari che sbarcano in Italia». A tal proposito, il Comitato ha valutato gli «aspetti tecnici di un piano operativo, da concordare tra il governo italiano e quello tunisino, per l'intensificazione della collaborazione in mare finalizzata al contrasto delle organizzazioni di trafficanti di esseri umani e dell'immigrazione irregolare».
Attenzionati speciali restano quindi gli obiettivi sensibili legati ad Austria e Francia. La questura di Roma ha diramato un'ordinanza con cui si specifica che «si intensificheranno ulteriormente, con effetto immediato e ognuno per la parte di rispettiva competenza, i servizi di prevenzione a carattere generale, rafforzando maggiormente i dispositivi di vigilanza e controllo del territorio e le misure di vigilanza e sicurezza a tutela degli obiettivi e delle sedi di interessi socio-economico-culturali della Repubblica Austriaca». Al contempo, l'ambasciata francese «tramite il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha richiesto il rafforzamento delle misure di sicurezza a tutela degli obiettivi diplomatici francesi e di ogni ulteriore obiettivo riconducibile al citato Paese, a seguito di alcune dichiarazioni fatte dal presidente francese Emmanuel Macron che avallano la linea editoriale della nota rivista satirica francese Charlie Hebdo rispetto alla religione mussulmana». Sarà quindi intensificata la vigilanza nei confronti di qualsiasi obiettivo francese.
Resta comunque alto l'alert relativo ai migranti. I numerosi sbarchi delle scorse ore hanno indotto chi indaga a prestare maggiore attenzione nei confronti di chi arriva. Verifiche più puntuali rispetto al passato vengono perciò fatte al momento dello sbarco e dell'identificazione dei clandestini, al fine di individuare possibili radicalizzati islamici o personaggi di dubbia provenienza. Le indagini condotte sull'attentatore di Nizza riportano, infatti, a contatto con l'Italia, in modo particolare con altri migranti. Ecco perché l'Intelligence non sta trascurando alcuna possibile pista. Sul territorio nazionale restano comunque impegnate Api e Sos dei carabinieri, Uopi della polizia e Gis e Nocs. Un alert specifico è stato diramato anche per possibili obiettivi sensibili legati alla Turchia e al suo popolo.
I siti religiosi sorvegliati sono 61 in 13 città italiane, tra chiese, sinagoghe, ma anche centri islamici. E poi 150 siti diplomatici compresi quelli dei Paesi nel mirino dei terroristi. Gli uomini impiegati sono oltre 2mila.
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