Napoli - Ha interferito nell'attività giudiziaria dei pm di Roma, che gli hanno indagato per falso il «braccio destro», e ha violato la consegna del silenzio imposta dal suo superiore gerarchico, il procuratore facente funzione Nunzio Fragliasso. Sono i giorni più delicati della permanenza napoletana di Henry John Woodcock, finito sott'inchiesta disciplinare su decisione del procuratore generale della Cassazione Pasquale Ciccolo dopo l'intervista, mandata in edicola da Repubblica, nei giorni di massima tensione tra gli uffici inquirenti del Centro direzionale e di Piazzale Clodio sul caso Consip-Romeo.
L'atto di incolpazione verte, nello specifico, sui giudizi tranchant, che la giornalista Liana Milella ha attribuito al pm anglo-partenopeo, sul procedimento che vede coinvolto il capitano del Noe Gianpaolo Scafarto per la manomissione dell'informativa su Tiziano Renzi, procedimento aperto dal pm Paolo Ielo. Sebbene riportati come riflessioni affidate ai colleghi, i virgolettati dell'articolo rappresentano, secondo l'alto magistrato della Suprema Corte, una indebita ingerenza nel lavoro dei pubblici ministeri dell'Urbe. Soprattutto nel passaggio in cui, assolvendo Scafarto per l'errore di aver trascritto erroneamente una intercettazione ambientale tra Romeo e l'ex deputato Italo Bocchino, Woodcock ride all'idea che ci sia stato un possibile dolo. «Perché il capitano avrebbe dovuto fare questo? Perché avrebbe dovuto mettere in atto una pianificazione eversiva contro Renzi? A me pare davvero una cosa da pazzi», recita il testo.
Una singolare presa di posizione di HJW che magari avrebbe meritato più cautela, considerato che Scafarto si è avvalso della facoltà di non rispondere in sede di interrogatorio. In secondo luogo, Woodcock è accusato di aver disobbedito alle indicazioni del capo dell'ufficio giudiziario partenopeo che aveva raccomandato particolare riserbo. Agli atti del procedimento disciplinare c'è infatti anche una sua relazione di servizio.
Il pm si farà difendere in sede disciplinare da Marcello Maddalena. L'ex pg di Torino, oggi in pensione, è un magistrato assai stimato e ascoltato a Palazzo de' Marescialli oltre che fondatore della corrente di «Mi», Magistratura indipendente. L'area più moderata del tumultuoso golfo in cui navigano le toghe italiane. È probabile che Ciccolo sentirà Woodcock nei prossimi giorni. Solo allora deciderà se archiviare o se rimandare l'istruttoria davanti alla I commissione dove verrebbe stabilita la celebrazione dell'eventuale processo disciplinare. Le sanzioni previste, a seconda della crescente gravità, sono l'ammonimento e la censura (le più blande); la perdita dell'anzianità (non inferiore a due mesi e non superiore ai due anni); l'interdizione temporanea ad esercitare un incarico direttivo o semidirettivo (non inferiore a sei mesi e non superiore due anni); e nei casi più gravi la sospensione dalle funzioni e la rimozione. È prevista inoltre la sanzione accessoria del trasferimento d'ufficio.
Si può immaginare che Woodcock punterà a difendersi sostenendo di non aver mai rilasciato alcuna intervista che sarebbe stata invece «rielaborata», indirettamente, dalla cronista. Ma il pm non ha però nemmeno smentito quei virgolettati, il giorno dopo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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