Orgoglio Maori della premier "Insegnare la lingua a scuola"

Al lavoro 6 settimane dopo il parto la Ardern rivendica la cultura indigena: «La studierà pure mia figlia Neve»

Orgoglio Maori della premier "Insegnare la lingua a scuola"

Per il «Time» era già chiaro da aprile. Jacinda Ardern è una premier da copertina. Lei, alla guida della Nuova Zelanda, tornado di femmina che piace pure alle donne, forte, fortissima, con personalità da vendere, sguardo fiero e piedi ben piantati in quella terra di radici e cultura che è il suo paese, non smette di far parlare di sè. Anche adesso, che le è appena nata una bambina, tra le pochissime a partorire in carica, sei settimane dopo la nascita, eccola di nuovo seduta nel suo ufficio, al comando. La piccola Neve Te Aroha, questo il nome di origine orgogliosamente maori della creatura, crescerà con le due culture della sua terra: quella maori accanto a quella inglese. Parola di madre premier.

La tradizione come risorsa e mai a sottrazione, le origini e la memoria per ricordarsi sempre da dove vieni perchè così è più facile andare lontano. La storia di un popolo da vivere nel presente, e guai a chi tiene le tradizioni solo a favore di telecamere per turisti in cerca dello scatto da cartolina. Jacinda Ardern ha capito l'importanza fondamentale delle usanze e il sapere del popolo antico per guardare al futuro.

Ecco perché l'inverno scorso era arrivata alla cena offerta dalla regina a Buckingham Palace avvolta in un mantello maori: una scelta che parla ancora una volta del valore politico della moda. Quel mantello è stata una rivendicazione femminista e di identità insieme. Con il pancione del settimo mese, aveva rubato la scena a Elisabetta che davanti ai 53 capi di Stato e di governo dei paesi dell'ex impero britannico aveva nominato il figlio Carlo come suo successore alla guida del Commonwealth. Il mantello scelto non era uno qualunque, ma era l'«kahu huruhuru», il più prestigioso, indicatore di status e potere nella comunità indigena neozelandese, di solito appannaggio di figure maschili. E vederlo addosso a una donna, per di più incinta, nelle sale di Buckingham Palace, è stato per molti come un corto circuito.

La piccola Neve, ha assicurato la mamma, imparerà a parlare sia inglese che la lingua maori. «È una lingua ufficiale», ha spiegato in un'intervista a una televisione della comunità indigena, spiegando che la lingua «concorre alla nostra comprensione della cultura maori». Secondo le statistiche sono sempre meno le persone della stessa comunità indigena in grado di parlare correntemente la lingua Maori, con un calo del 3,7% tra il 1996 e il 2013; d'altra parte sembra che stia crescendo il numero dei non-Maori che la parlano. Il governo della Ardern punta a creare una Nuova Zelanda bilingue con l'obiettivo di portare la lingua «te reo» nelle scuole entro il 2025.

Diventata leader dei laburisti a poche settimane dal voto lo scorso novembre, un cambio in corsa organizzato per rilanciare le sorti di un partito in picchiata libera, è riuscita a farlo rimontare fino a portarlo al governo.

Indicata tra le 100 donne più influenti al mondo secondo la rivista Time, è stata definita «un prodigio della politica» nella motivazione scritta da Sheryl Sandberg, ex capo di gabinetto del Tesoro Usa e attuale numero 2 di Facebook. La più giovane donne premier al mondo ha 37 anni eppure ha saggezza da vendere.

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