Oriani si dimette da "Repubblica": "La linea è troppo filo-israeliana"

"La strage in corso a Gaza è accompagnata dall'incredibile reticenza di gran parte della stampa europea, compresa Repubblica"

Oriani si dimette da "Repubblica": "La linea è troppo filo-israeliana"
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«La strage in corso a Gaza è accompagnata dall'incredibile reticenza di gran parte della stampa europea, compresa Repubblica (oggi due famiglie massacrate in ultima riga a pagina 15). Sono 90 giorni che non capisco». A scriverlo in una lettera in cui annuncia le sue dimissioni dal quotidiano è Raffaele Oriani, collaboratore per dodici anni del «Venerdì», il settimanale di «Repubblica». Il giornalista non si riconosce nella linea troppo filo-Israele della direzione (e della proprietà, il gruppo Gedi presieduto da John Elkann). Un disagio che attraversa tutta la redazione di «Repubblica» ed era già esplosa dopo un articolo in cui l'editorialista Francesco Merlo aveva criticato il fumettista Zerocalcare definito «fumante di collera somiglia ad Hamas». Dopo le dimissioni di Oriani, il comitato di redazione del giornale in un comunicato ha espresso «profonda amarezza» e ha sottolineato nuovamente «la necessità di continuare a confrontarsi con azienda e direzione su un tema delicato qual è il racconto del conflitto in corso e la necessità di dare piena ed eguale voce a tutte le vittime». La direzione Molinari, considerata non abbastanza di sinistra per il principale giornale di area, è stata più volte messa sotto accusa dalla redazione. Sulla questione Israele-Hamas il disagio è diventato incandescente. Sui social, intanto, il dimissionario Oriani è già l'eroe della sinistra anti-Israele. Tweet e post per celebrare le dimissioni.

In testa l'ex grillino Alessandro Di Battista, che ha appena creato l'associazione «Schierarsi». «Dibba» ha postato la lettera del giornalista, ringraziandolo pubblicamente: «Il suo è un gesto coraggioso ed il coraggio è necessario in questi tempi».

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