Cerimonia della campanella: significato e origini del passaggio di consegne

Dall'esordio allo storico precedente Letta-Renzi: ecco cosa c'è da sapere sulla cerimonia che formalizza il passaggio da un presidente del Consiglio all'altro

Cerimonia della campanella: significato e origini del passaggio di consegne

La cerimonia della campanella è una pratica che ormai si è consolidata nel tempo, che segna il cambio di guardia a Palazzo Chigi: è uno degli ultimi atti formali che il nuovo presidente del Consiglio compie prima di assumere le piene funzioni a Palazzo Chigi. Gli occhi sono puntati su domenica 23 ottobre, quando alle ore 10:30 si terrà la tradizionale occasione del passaggio di consegne tra il presidente uscente Mario Draghi e il nuovo capo dell'esecutivo Giorgia Meloni.

Cos'è la cerimonia della campanella

La procedura viene riconosciuta dal punto istituzionale come la cerimonia di insediamento del nuovo governo a Palazzo Chigi. Si tratta di un rito simbolico che vede come protagonista la classica campanella che in sostanza il primo ministro uscente consegna nelle mani del suo successore. Di fatto rappresenta l'oggetto del passaggio di potere, oltre che lo strumento utilizzatto per dare il via libera alle riunioni del Consiglio dei ministri.

La cerimonia della campanella viene fissata solo dopo il giuramento del nuovo esecutivo. Un appuntamento che si tiene a favore di telecamere in seguito a un breve incontro riservato tra quello che ormai è l'ex presidente del Consiglio e quello appena entrato in carica. Successivamente si riunisce il primo Consiglio dei ministri in cui si ufficializzano le deleghe e viene nominato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

Le origini

Quanto alle origini, la nascita della cerimonia della campanella risale al mese di maggio del 1996. Esattamente 26 anni fa. In quella occasione Romano Prodi subentrò a Lamberto Dini. Da tradizione il rito ha luogo nella sala dei Galeoni. Un commesso provvede a consegnare la campanella dorata su un apposito vassoio: a quel punto il nuovo presidente del Consiglio la riceve, tra i flash dei fotografi, incassando le piene funzioni.

Lo storico precedente

Interessanti anche alcuni precedenti che si sono caratterizzati per delle circostanze assai curiose. Lo storico più noto è indubbiamente quello tra Enrico Letta e Matteo Renzi nel 2014: nel passaggio si registrarono un grande gelo e distacco da parte dell'attuale segretario del Partito democratico che, con il viso quasi girato, mise la campanella nelle mani dell'ex sindaco di Firenze senza incrociare il suo sguardo. Subito dopo, scuro in volto, si dileguò. Una questione di personalismi che vive ancora oggi e che ha dei riflessi sullo scenario politico.

Particolare anche il caso di Giuseppe Conte nel 2019, quando la cerimonia della campanella si svolse con una forma più inedita rispetto a quella a cui siamo abituati: l'allora presidente del Consiglio decise di non rinunciare all'evento, succedendo così a se stesso dal governo gialloverde con la Lega a quello giallorosso con il Partito democratico.

Invece a febbraio 2021 non sono passate inosservate le norme anti-Covid tra mascherine Ffp2 e gel disinfettante: nessuna stretta di mano tra Conte e Mario Draghi, ma solo il passaggio fisico della campanella dopo essersi disinfettati le mani.

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