Il tailleur celeste della ministra degli Esteri francese Catherine Colonna segnala cielo sereno. E il sorriso di Antonio Tajani che l'accoglie alla Farnesina dice che l'Italia vuole dimenticare gli spiacevoli giudizi del titolare dell'Interno francese Gérald Darmanin, secondo il quale il nostro governo non sarebbe in grado di gestire l'immigrazione. Frasi polemiche che fecero saltare la visita del 4 maggio a Parigi titolare degli Esteri italiano a Colonna.
Stavolta, è Colonna a volare in Italia. «Se non è venuta a Canossa - giocavano fra di loro ieri i diplomatici- è comunque venuta a ponte Milvio (a due passi dal ministero degli Esteri, ndr)». Si riprende il dialogo dove era stato interrotto, ma la diplomazia ha dovuto lavorare e il 20 maggio c'è stato il colloquio fra la premier Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron, a margine del G7 a Hiroshima. Dopo lo sgarro di Darmanin, proprio Colonna diede «spiegazioni» alla Farnesina, prendendo le distanze da altri ministri. Tra lei e Tajani personalmente non ci sono problemi e le diplomazie dei due Paesi lavorano bene insieme, ma il chiarimento era d'obbligo prima di affrontare i temi in agenda. Solo a quattr'occhi il ministro italiano ha detto alla collega francese che in Italia si è capito come dinamiche di politica interna portino alcuni ad utilizzare l'Italia per fini elettorali, ma si è «costernati», prevedendo nei prossimi mesi altri attacchi che non aiutano i rapporti tra i due governi. Ringraziando la Francia per il concreto gesto di solidarietà verso le popolazioni colpite dalle alluvioni in Emilia-Romagna e Marche, Tajani ha sottolineato: «A volte possiamo aver avuto posizioni diverse, ma è importante avere un dialogo costruttivo tra noi per valorizzare i tanti interessi comuni e sviluppare un'indispensabile azione congiunta di fronte alle principali sfide internazionali, a cominciare da quella migratoria. Un dialogo che deve avvenire attraverso i canali adeguati, come quelli previsti dal Trattato del Quirinale».
Tajani e Colonna hanno parlato di Tunisia, «bomba migratoria» degli ultimi mesi. La Francia era tra i Paesi più restii a dare aiuti al governo tunisino in crisi, ma ora si è convinta che sarebbe peggio lasciare collassare lo stato africano, negando il prestito del Fondo monetario internazionale e si è avvicinata alla posizione dell'Italia.
Altro tema delicato quello degli ex terroristi rossi «protetti» in Francia. La Cassazione francese a marzo ha confermato il rifiuto di estradare in Italia i 10 ex Br, anche se Macron si era espresso in favore dell'Italia. Tajani ha ricordato a Colonna il voto di 2 giorni fa in parlamento con la richiesta al governo di sostenere i familiari delle vittime nel ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo e ha spiegato che l'Italia vorrebbe che la classe politica francese esprimesse la consapevolezza che l'Italia ha combattuto il terrorismo con armi perfettamente legali. La ministra, a questo punto, avrebbe assicurato che «Macron comprende perfettamente la sofferenza che ha dovuto subire la Repubblica italiana in quegli anni».
Dopo il colloquio Tajani ha commentato in un tweet di essere stato «felice» di ricevere l'omologa francese. «La cooperazione franco-italiana è essenziale per il progresso. Andiamo avanti insieme!». Colonna ha ringraziato «per il caloroso benvenuto», riferendo di «scambi fiduciosi su Ucraina, Tunisia, migrazione, difesa europea in particolare».
Poche ore dopo l'incontro Tajani l'ha definito «molto positivo» all'audizione alle commissioni parlamentari Esteri congiunte.
Prima di riferire gli esiti del Consiglio Ue, ha annunciato che sul tribunale dei brevetti «c'è accordo, anche francese, che possa avere sede a Milano» e che a Brindisi prima dell'estate si terrà un vertice dei Paesi europei interessati al corridoio paneuropeo 8.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.