Pagamenti veloci e assunzioni. I piani del governo per modificare il Recovery fund

Il governo lavora per accelerare il passo sul Pnrr. Il focus è sul decreto Pa, che propone un rinforzo di alcuni comparti della pubblica amministrazione anche nell'ottica di riuscire a spendere tutte le risorse europee

Pagamenti veloci e assunzioni. I piani del governo per modificare il Recovery fund

Il governo lavora per accelerare il passo sul Pnrr. Il focus è sul decreto Pa, che propone un rinforzo di alcuni comparti della pubblica amministrazione anche nell'ottica di riuscire a spendere tutte le risorse europee. Difficile, però, che si raggiungano le 3mila assunzioni fino alla fine del 2026 ipotizzate nella prima bozza. Fonti di Palazzo Chigi, infatti, hanno precisato ieri che a 3mila assunzioni si arriverebbe con la sola sommatoria delle richieste dei singoli ministeri. E, al momento, sono in corso verifiche sulle coperture finanziarie. Pertanto, dopo tale valutazione i numeri potrebbero anche risultare fortemente ridimensionati. Il decreto, che era atteso in Consiglio dei ministri per domani, è slittato a dopo Pasqua. I ministeri che necessitano più assunzioni sono quelli dell'Interno (301), Esteri (210), Agricoltura (103), Turismo (141) e alla Presidenza del Consiglio (112). Tra il 2023 e il 2028 inoltre si ipotizzano 915 ingressi tra le fila delle forze dell'ordine. Previste anche stabilizzazioni per i precari degli enti locali.

Sempre in ottica fondi Ue, ieri il governo ha presentato un pacchetto di emendamenti al Dl Pnrr in esame in Commissione Bilancio al Senato. Su questi si voterà già oggi, con approdo in aula del testo il 12 aprile. Si punta ad accelerare i tempi di pagamento della Pa con l'introduzione di obiettivi annuali di rispetto dei tempi per i dirigenti responsabili del pagamento delle fatture commerciali e le figure apicali delle strutture. Il rispetto o meno degli obiettivi andrebbe a incidere sulla loro retribuzione di risultato. Un'altra modifica, invece, stanzia 40 milioni per un contributo una tantum ai gestori del servizio Spid per garantire l'adeguamento delle infrastrutture tecnologiche alle modalità operative richieste dal Pnrr. E un altro ritocco al dl estende la possibilità di conferire un incarico retribuito ai vertici della pubblica amministrazione al personale in pensione, la cui nomina verrebbe ratificata con la sola informativa alle Camere. Approvato anche un emendamento per gli impianti di biometano e biocarburanti bloccati e il registro dei crediti di carbonio Agroforestali derivanti da progetti volontari.

Nel frattempo, il governo lavora alla revisione dei progetti del Pnrr. E vorrebbe finire entro il 20 aprile. L'Esecutivo intende andare avanti sulla riqualificazione dello stadio di Firenze e sul Bosco dello Sport di Venezia ed è convinto di poter superare le perplessità dell'Ue. Si pensa inoltre di acquistare treni intercity e mezzi pubblici locali usando le risorse di quattro tratte ferroviarie, che sarebbero realizzate con altri fondi per i quali la programmazione di spesa arriva al 2029. Il ministro dell'Ambiente punta poi a rinviare dal 2023 al 2024 della piantumazione di 6,6 milioni di alberi e dal 2025 al 2026 il progetto di «rinaturazione» del Po.

Intanto sulla revisione del Pnrr si è registrata l'apertura del Commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni. «La Commissione europea lavorerà con il governo per rendere questi programmi attuabili», ha detto ieri nel corso di un evento a Pavia.

«So bene quali sono i rischi di ritardi, ma so anche che questa è la nostra priorità». E poi tranquillizza: «Bisogna essere occupati più che preoccupati», prosegue, «dobbiamo puntare sulla crescita non certamente aumentando la spesa corrente e il debito», ma utilizzando «lo strumento del Pnrr».

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