L'ultima trovata di Orlando "Eliminare la parola migranti"

Leoluca Orlando, da sempre schierato contro la linea dura sull'immigrazione da parte del governo, da Palermo lancia un nuovo appello sul tema: "Basta proncunciare la parola migranti, siamo tutti persone"

L'ultima trovata di Orlando "Eliminare la parola migranti"

Torna a parlare di migranti e di immigrazione il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e lo fa nell’ambito del convegno “La scherma come strumento di integrazione dei popoli del Mediterraneo”, svolto come evento collaterale alla celebrazione dei 110 anni della federazione della scherma in questi giorni in corso nel capoluogo siciliano. Il primo cittadino, in particolare, propone di togliere il termine migranti.

“È molto importante eliminare la parola migranti – afferma Orlando, così come riporta l’agenzia ItalPress – considerando i migranti delle persone che sentono il diritto di vivere in luogo diverso da quello in cui sono nati. Come i nostri figli o i nostri nonni che hanno deciso di andare a vivere in un altro paese chiedendo di essere considerate persone umane”.

“Io sono persona, noi siamo comunità – prosegue poi il sindaco di Palermo – è questo quello che serve per accogliere nel migliore dei modi i campionati di scherma. Persona dal latino significa maschera e sulla pedana siamo tutti uguali, abbiamo tutti la stessa maschera. Questo è un messaggio importante per chi pensa di dividere le persone in base alla religione, alla lingua o al colore della pelle”.

Più volte il primo cittadino del capoluogo palermitano appare tra i più critici, a livello nazionale, sulla linea del governo ed in particolare su quella supportata dal ministro dell’interno Matteo Salvini. L’iniziativa, intrapresa assieme ad altri sindaci, che nei mesi scorsi suscita maggiore clamore riguarda l’iscrizione presso l'ufficio anagrafe di richiedenti asilo e stranieri, una mossa che sfida il divieto in tal senso imposto dal decreto sicurezza voluto dal leader della Lega.

In altre occasioni, Orlando si dichiara disponibile ad accogliere all’interno del porto di Palermo le navi con alcuni migranti a bordo a cui il Viminale non dà il via libera per lo sbarco. In un certo qual modo, il sindaco del capoluogo siciliano appare tra i principali oppositori a livello nazionale della linea sull’immigrazione instauratasi con l’insediamento del governo pentastellato.

Adesso la nuova sortita, questa volta più culturale che politica: secondo Orlando, il termine migranti andrebbe messo da parte per evitare ulteriori discriminazioni e per considerare le persone alla stessa maniera. Un appello rivolto in primis agli operatori dell'informazione e volto a non nominare più il termine migranti, al pari di come si cerca da anni di togliere dal gergo giornalistico anche la parola clandestini.

Un discorso che il sindaco palermitano ripete al termine di alcuni appuntamenti degli ultimi giorni dove, sempre nella città siciliana, si discute di immigrazione.

A partire dalla visita del capo della chiesa evangelica tedesca, il vescovo Heinrich Bedford, giunto in Sicilia proprio per affrontare il tema sui migranti: “L’ho ricevuto ieri al comune – afferma Orlando – Lui è venuto qui per dare la sua solidarietà. Assieme a me ha voluto rivolgere un appello all’Europa, che non sia soltanto l’Europa delle banche”.

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