
Roma. Le condizioni cliniche del Papa sono rimaste stabili e questo testimonia «una buona risposta alla terapia». Si registra dunque un graduale, lieve miglioramento. Il bollettino vaticano di fine giornata, dopo uno stop comunicativo dello staff medico di 24 ore, rassicura sulle condizioni di salute di Bergoglio, al 23esimo giorno di ricovero al Policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale. «Il Santo Padre prosegue il bollettino - è sempre rimasto apiretico. Sono migliorati gli scambi gassosi; gli esami ematochimici ed emocrocitometrici si confermano stabili». Tuttavia, «i medici, al fine di registrare anche nei prossimi giorni questi iniziali miglioramenti, prudenzialmente mantengono la prognosi ancora riservata». Anche ieri, Francesco si è raccolto in preghiera nella Cappellina dell'appartamento privato, ha ricevuto la comunione, mentre «il pomeriggio ha alternato il riposo alle attività lavorative».
E per la prima volta, i medici parlano di una risposta positiva della terapia che Francesco sta affrontando da oltre tre settimane, anche se continuano ad essere prudenti e cauti, tanto da non sciogliere la prognosi. «Non possiamo definire passato il pericolo di rischi», precisano fonti vaticane. Anche oggi, per la quarta domenica di fila, il Papa invierà solamente il testo scritto per l'Angelus, mentre per quanto riguarda gli esercizi spirituali che iniziano nel pomeriggio - «saranno in comunione di preghiera con la Curia».
Ieri, la giornata è trascorsa tra terapia, ossigenazione alternata tra naselli ad alto flusso durante il giorno e maschera naso-bocca nella notte. Mentre per quanto riguarda l'attività lavorativa, sono arrivate altre tre nomine di vescovi e una dell'Ordinario per i fedeli orientali sprovvisti di Gerarchia della propria Chiesa sui iuris in Polonia. In un messaggio indirizzato al Movimento per la Vita, Bergoglio ha ricordato la tutela della vita fin dal concepimento.
«Vi incoraggio a portare avanti la tutela sociale della maternità e l'accoglienza della vita umana in ogni sua fase ha aggiunto il Pontefice nel testo letto dal cardinale Pietro Parolin -. In questo mezzo secolo, mentre sono diminuiti alcuni pregiudizi ideologici ed è cresciuta tra i giovani la sensibilità per la cura del creato, purtroppo si è diffusa la cultura dello scarto». C'è bisogno di persone che «si spendano concretamente al servizio della vita umana, soprattutto quando è più fragile e vulnerabile; perché essa è sacra e perché una società giusta non si costruisce eliminando i nascituri indesiderati, gli anziani non più autonomi o i malati incurabili». Il Papa ha anche esortato a «liberare le donne dai condizionamenti che le spingono a non dare alla luce il proprio figlio».
Serve un «principio di rinnovamento della società civile. Il concepito rappresenta, per eccellenza, ogni uomo e donna che non conta, che non ha voce. Mettersi dalla sua parte ha concluso il Papa - significa farsi solidali con tutti gli scartati del mondo».
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