Il Papa: "Pedofilia mai più tollerata"

Il Vaticano rompe il silenzio e garantisce: "Sul caso McCarrick faremo chiarezza"

Il Papa: "Pedofilia mai più tollerata"

Un esame accurato del caso McCarrick per arrivare alla verità e portare alla luce altre eventuali ombre sul Vaticano. La decisione di Papa Francesco è stata resa nota ieri, oltre un mese dopo la pubblicazione del dossier di monsignor Carlo Maria Viganò; l'ex nunzio apostolico negli Stati Uniti che con un memorandum ha accusato il Papa e la Curia Romana di aver insabbiato le accuse nei confronti dell'ex cardinale 88enne.

La Santa Sede ha chiarito che ci sarà un «accurato studio dell'intera documentazione presente negli archivi dei dicasteri e uffici della Santa Sede riguardanti l'allora cardinale McCarrick, allo scopo di appurare tutti i fatti rilevanti, situandoli nel loro contesto storico e valutandoli con obiettività». Era stato proprio monsignor Viganò a svelare, con il suo memorandum pubblicato da alcuni media vicini agli ambienti tradizionalisti della Chiesa, che un dossier sul caso McCarrick è conservato presso la Congregazione per i Vescovi.

Chi si aspettava, insomma, una risposta dura del Vaticano nei confronti dell'ex nunzio apostolico, che ha addirittura chiesto le dimissioni di Francesco, sarà rimasto deluso. Dalle stanze d'Oltretevere, oltre alle rassicurazioni che il caso sarà nuovamente studiato, sono arrivati soltanto dei chiarimenti su come l'ormai ex porporato americano sia stato dimesso dal collegio cardinalizio proprio per volontà di Bergoglio. «Nel settembre 2017 - si legge nella nota diffusa dalla Sala Stampa Vaticana - l'Arcidiocesi di New York ha segnalato alla Santa Sede che un uomo accusava l'allora Cardinale McCarrick di aver abusato di lui negli anni Settanta. Il Santo Padre ha disposto un'indagine previa approfondita condotta a New York. Nel frattempo, poiché nel corso dell'indagine sono emersi gravi indizi, il Santo Padre ha accettato le dimissioni dell''Arcivescovo McCarrick dal Collegio cardinalizio, ordinandogli la proibizione dell'esercizio del ministero pubblico e l'obbligo di condurre una vita di preghiera e di penitenza».

Francesco quindi, avuta notizia di abusi da parte dell'ex arcivescovo di Washington, aveva subito disposto delle sanzioni, cacciando di fatto McCarrick dalla Chiesa. Era il luglio del 2018. Niente a che vedere con quanto affermato da Viganò: l'ex nunzio riferiva di un colloquio privato avuto col Papa argentino nel 2013, durante il quale il monsignore avrebbe informato Francesco della condotta omosessuale dell'ex porporato, già sanzionato segretamente da Benedetto XVI.

Le sanzioni inflitte da Ratzinger a McCarrick però non erano state rispettate dal diretto interessato che aveva continuato a viaggiare, partecipando addirittura alle congregazioni generali che avevano preceduto il conclave. E nemmeno Viganò, all'epoca in servizio proprio negli Stati Uniti come rappresentante del Pontefice, aveva vigilato o comunque agito per obbligare l'ex porporato a vivere una vita ritirata. In quella stessa udienza col Papa, Viganò, avrebbe informato Bergoglio anche dell'esistenza di un dossier in Vaticano. Documento che adesso, a quanto pare, verrà «studiato» per giungere alla verità.

«La Santa Sede - si legge sempre nel comunicato - non mancherà a tempo debito di render note le conclusioni del caso che coinvolge l'Arcivescovo McCarrick. Sia gli abusi sia la loro copertura non possono essere più tollerati e un diverso trattamento per i Vescovi che li hanno commessi o li hanno coperti rappresenta infatti una forma di clericalismo mai più accettabile».

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