Parigi (e Roma) alla guerra del vino in Ue

Parigi (e Roma) alla guerra del vino in Ue

L'algoritmo non beve. Nemmeno Borgogna o Champagne, anche se è stato creato da un gruppo di astemi anonimi di un'università francese. L'algoritmo non beve ma fa lo stesso un sacco di danni, nella sua concezione matematica dell'alimentazione che non tiene conto di fattori come la tradizione, la cultura, la socialità. Triste il mondo che ha bisogno di funzioni aritmetiche.

Parliamo di Nutri-score, uno sistema di etichettatura dei prodotti alimentari che consente al consumatore di riconoscere a vista d'occhio i prodotti più o meno sani sulla base di un semaforo: il verde è A e indica un superfood; il rosso è E e indica un cibo da evitare. In mezzo varie sfumature cromoalfabetiche. Poi c'è lo stigma della F, che è nera ed è applicata erga omnes a tutte le bevande alcoliche, senza distinzioni.

Il fatto è che Nutri-score è tra i candidati a essere adottato come sistema di etichettatura obbligatoria per i 27 Paesi dell'Ue entro la fine del 2022. Se così fosse, i vignaioli di tutta Europa diventerebbero un'accolita di avvelenatori. Spiega la Coldiretti: «È del tutto improprio assimilare l'abuso di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità e a più bassa gradazione come la birra e il vino che in Italia è diventato l'emblema di uno stile di vita lento, attento all'equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi». Controfirmiamo.

Quel che fa rabbia nella logica metrica di Nutri-score è che usa i numeri come una mannaia. Dice: grassi, e li conta senza pesarli, senza considerare se sono sani o nocivi, saturi o insaturi. Dice: zuccheri, e zàc, mannaia. Una semplificazione che mette mani e piedi nei nostri piatti, che non solo discrimina prodotti di grande valore culturale, umano e tradizionale, ma spesso propone alternative tutt'altro che naturali, anzi assai elaborate. Perché per Nutri-score contano solo calorie, grassi, sodio e zuccheri. Non la filiera produttiva e sociale. Se i numeri non tornano, la sentenza è definitiva.

Del resto, in tanti criticano Nutri-score, e non sono tutti panzoni e ubriaconi. Anche scienziati e nutrizionisti si sono spesso schierati contro un approccio così rozzo. Ma il pericolo della F nera resta.

E il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, non può che sperare nella solidarietà alcolica dei cugini d'Oltralpe. «Vorrei sapere che cosa ne pensa Macron, è d'accordo?». Cin cin, preside'.

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