Parisi: "Resto in politica. A Milano nessun ostruzionismo"

"Abbiamo fatto un lavoro straordinario". Commenta Stefano Parisi che poi tranquillizza tutti: "Dalla politica non si entra ed esce"

Parisi: "Resto in politica. A Milano nessun ostruzionismo"

Stefano Parisi ha perso il ballottaggio con uno scarto di soli 17 mila voti, ma si dice comunque contento del risultato. "Per una manciata di voti avremmo potuto vincere. Abbiamo fatto uno straordinario lavoro. Sono molto contento di voi", dice alla gente dei suoi comitati rassicurandoli che il suo impegno in politica non si chiude qui. "Il 12 febbraio quando ho deciso di entrare in politica ho detto: in politica non si entra e si esce".

"Abbiamo portato fiducia - ha detto Parisi -, metà dei milanesi ci ha votato". Parisi torna sul dato dell'affluenza alle urne e lancia l'allarme sulla disaffezione alla politica italiana, sempre più evidente"500 mila milanesi anche per colpa della data del voto, non sono andati a votare. La politica ha un problema, c'è molto lavoro da fare".

A Palazzo Marino resterà il centrosinistra a cui Parisi promette che non farà ostruzionismo. "Ora avremo altri 5 anni di governo di centrosinistra - spiega Parisi -. Speriamo che l'amministrazione si accorga delle nostre istanze. Metà della città non ha votato e metà ha detto che le cose devono cambiare. Vogliamo avere un ruolo di un'opposizione che costruisce il futuro di Milano. Oggi chiedo a tutti voi di continuare a lavorare in mezzo alla gente".

"Lo hanno segnato loro il rigore", ha

concluso Stefano Parisi ritornando sulla metafora del calcio di rigore che aveva usato per la prima volta il presidente del Consiglio Matteo Renzi, al primo turno, durante la campagna elettorale a sostegno del neosindaco Beppe Sala.

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