“Morire a migliaia di chilometri da casa. Da emigrati, immigrati, migranti, tutti modi per evitare di usare la parola giusta: persone”. Così il segretario del Pd Enrico Letta, con un tweet dal sapore drammatico, annuncia la sua presenza alla commemorazione della strage di Marcinelle, scenario della catastrofe all’interno della miniera dove sessantasei anni fa morirono 262 persone, tra cui oltre la metà italiane.
Se da una parte è ineccepibile la vicinanza e il ricordo di quella drammatica giornata del passato, ciò che è curioso – e oseremmo dire fuori luogo – è il paragone che Letta fa tra i minatori di ieri e i migranti di oggi. “Sarò a Marcinelle per onorare tutti gli altri caduti, in altre viscere, a partire da quelle del Mediterraneo. Soldati, come loro, di una guerra per la sopravvivenza - afferma Letta - di fronte alla quale l’Europa e l’Italia non possono voltarsi dall’altra parte”.
Il tema immigrazione e la posizione dem sulla Libia e sugli sbarchi degli immigrati sulle coste italiane è sempre stata il cavallo di battaglia usato dal Pd per sottolineare quel progressismo, quell’umanità e quel rispetto per i diritti umani di cui gli esponenti dem si sono sempre dichiarati portavoce, senza se e senza ma.
Ma non si può dimenticare che per anni i governi sostenuti dal partito democratico hanno finanziato la Guardia Costiera libica mantenendo delle strutture rivelatesi, poi, dei veri e propri campi di concentramento. Poi la giravolta: il 27 luglio scorso, a pochi giorni dalla caduta del governo Draghi, il segretario del Pd cambia strategia e con un tweet annuncia: “Abbiamo deciso oggi di non votare a favore del rifinanziamento della missione di sostegno alla Guardia Costiera Libica”. Una decisione tutt’altro che spontanea, ma dettata dal terrore delle elezioni anticipate. Una svolta quindi nella direzione della ricerca da parte di Letta di quel consenso elettorale nelle frange più oltranziste del partito che, a causa del delicato tema libico, si stavano sempre più allontanando.
Ad oggi la coalizione progressista rispolvera i temi buonisti, ricordando quei poveri migranti che Letta definisce addirittura “soldati”.
Una strumentalizzazione vergognosa, tanto più se paragonata a un episodio drammatico come quello di Marcinelle. Ed è così che il Pd torna a tirare a lucido i vecchi strumenti di battaglia, nella sua versione più pura: pietismo e fuffa, parole al vento e niente più.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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