L'autunno caldo di Matteo Salvini è di fatto già iniziato, con qualche giorno di anticipo rispetto al naturale passaggio stagionale. L'offensiva della Procura di Palermo con la richiesta di sei anni di carcere per sequestro di persona, la reazione emotiva del popolo della Lega, la strenua difesa del ministro hanno acceso i riflettori sul Capitano che ora vuole riprendersi piena centralità politica, rivendicando il lavoro fatto per difendere le frontiere italiane. Il leader della Lega dovrà camminare sul filo sottile che divide la sua vicenda giudiziaria dal suo percorso politico. Un percorso che si intreccerà inesorabilmente con la stagione congressuale.
Se inizialmente l'indicazione era quella di un congresso nazionale da tenere entro fine anno, l'orizzonte temporale sembra spostarsi verso la fine dell'inverno, quindi verso febbraio-marzo 2025. Salvini vorrebbe ottenere un altro mandato per poi probabilmente passare la mano a una figura più giovane. Qualche indizio sul suo futuro potrebbe arrivare già il 6 ottobre a Pontida dove il leader rilancerà la battaglia sull'autonomia, battaglia che nonostante il via libera alla riforma resta ancora incerta e a rischio referendum. Se il congresso nazionale è ancora lontano, partirà presto la stagione dei congressi regionali. Il primo step sarà rappresentato da un congresso decisamente pesante come quello lombardo, si passerà poi alle altre regioni. In ogni caso la nomina dei nuovi vicesegretari federali, il laziale Luciano Durigon e il veneto Alberto Stefani, consentirà a Salvini di guardare al congresso federale senza essere sopraffatto dal lavoro organizzativo.
I riflettori sono dunque puntati sulla Lombardia, dove tra novembre e dicembre i delegati sceglieranno il segretario regionale, dopo il periodo di commissariamento affidato al deputato Fabrizio Cecchetti. In campo per la segreteria regionale c'è un nome pesante: quello del capogruppo a Palazzo Madama Massimiliano Romeo, in passato anche capogruppo nel Consiglio regionale della Lombardia. Ci sono però altri nomi che circolano. Qualcuno ha tirato in ballo la figura di un salviniano di ferro, come Andrea Crippa, vicesegretario nazionale. Bisognerà poi verificare le intenzioni di Cecchetti che durante il suo mandato da commissario ha organizzato quasi tutti i congressi provinciali. In Lombardia l'obiettivo è comunque quello di non alimentare divisioni o competizioni interne. Sul tavolo c'è anche il nome del deputato Luca Toccalini, segretario dei Giovani della Lega, mentre qualcuno ipotizza anche la discesa in campo di Davide Caparini, ex deputato ed ex assessore al Bilancio della Lombardia, oltre che deputato per cinque legislature, oggi consigliere regionale. Non si candiderà invece Silvia Sardone, europarlamentare rieletta con 75mila preferenze, la candidata donna della Lega più votata in assoluto. In realtà in Lombardia non è mai stato celebrato un congresso con più sfidanti ed è da mettere in conto la ricerca di un accordo per un candidato unico.
Se non si riuscisse a completare questa operazione unitaria, difficilmente Salvini si esprimerà ufficialmente a favore di un candidato.
E' chiaro che il percorso politico dei congressi sarà anche influenzato dai risultati delle Regionali e in particolare dal voto in Liguria, una tornata elettorale dalla valenza nazionale da cui la Lega si aspetta un segnale forte di inversione di tendenza.
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