Le unghie lunghe laccate di rosso, il volto coperto da un foglio bianco: Chiara Petrolini è poco più di un flash su un'auto che la riporta nella casa dei nonni dove, da ieri mattina, è gli arresti domiciliari. Qui si era già rifugiata quando il suo giardino fiorito ha cominciato a restituire, a ritroso, i corpi dei suoi figli, partoriti e sepolti il 7 agosto 2024 e il 14 maggio 2023. Ora ci sono date precise, ma invece di un nome, per quei due bimbi c'è solo un capo d'imputazione: omicidio volontario aggravato da rapporto di ascendenza e premeditazione con soppressione di cadavere per uno; soppressione di cadavere per l'altro. Così ha deciso il gip.
Dopo tanto riserbo, è un fiume in piena il procuratore di Parma Alfonso D'Avino che, per la studentessa 21enne aveva, invece, chiesto il carcere per due volte. Scorrendo i documenti, l'orrore sembra esaurire il suo vocabolario. «Non c'è mai una ricerca verso la vita, solo verso la volontà di disfarsi dei figli», scandiscono gli inquirenti, definendo Chiara «lucida, ma indecifrabile». Avrebbe nascosto tutto per due volte «temendo il giudizio dei genitori e del fidanzato». Nella cronologia di questi due anni il vero partner della ragazza sembra solo il web. Le sue ricerche online sono agghiaccianti: «Come abortire oltre termine, come nascondere la pancia, come avere rapporti intimi in gravidanza» fino all'indicibile, «Dopo quanto puzza e si decompone un cadavere». Sono queste ricerche ad aver più volte integrato le poche parole della ragazza agli inquirenti. Serve freddezza per scorrere, fra le pagine, le ore del parto di questo agosto. Chiara lo passa al cellulare, per affrontarlo fase per fase, dalle contrazioni all'espulsione della placenta. Nella villa di Vignale lei vive in una taverna seminterrata indipendente. Partorisce fra camera e bagno, taglia il cordone ombelicale con forbici da cucina e lascia morire dissanguato il suo bimbo «non riuscendo a clampare il cordone». Dice di aver perso i sensi. Sicuramente non ha forze e opta, come sepoltura, per una buca scavata dai suoi labrador.
Albeggia. Prosegue l'assurdo: Chiara va dall'estetista mentre il padre e la madre, senza molto chiedere, fanno una lavatrice vigorosa a lenzuola e tappeti «perché Chiara ha un ciclo abbondante». Di più: la madre va al mare, Chiara esce con gli amici, fa il giro dei bar, danza con una sedia fra le mani. La notte dorme col fidanzato, prima di partire per New York con la famiglia. Questa è la storia del parto più recente. Quello del 2023 è ancora più incredibile: è metà maggio, il fratello ha il saggio di musica, ma Chiara non riesce a partecipare. Così resta di nuovo sola, giù nella taverna. Ha quel «ciclo abbondante», si giustifica con mamma e papà. Invece, in quel pomeriggio di primavera, diventa mamma ed assassina per la prima volta. «Era nato morto», dice lei che per il primogenito ha, però, la forza di scavare una buca, più profonda: «Li volevo vicini».
Il Dna conferma che il padre è lo stesso ragazzo con cui Chiara vive dal 2020 una relazione «tira e molla». Un viaggio in Giappone con la famiglia, poi a settembre i due si ritrovano. E dopo pochi mesi Chiara è ancora incinta. Ma non cambia idea: quei figli non li vuole. E ha deciso di fare a modo suo.
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