Il passato si supera studiandolo

Se davvero dobbiamo cancellare le testimonianze di tutto quanto il Sapiens ha pensato o fatto nel passato e che oggi non ci piace - cominciamo dalle origini. La Bibbia, per esempio, proibiamola

Il passato si supera studiandolo

Se davvero dobbiamo cancellare le testimonianze di tutto quanto il Sapiens ha pensato o fatto nel passato e che oggi non ci piace - cominciamo dalle origini. La Bibbia, per esempio, proibiamola. È un testo razzista, con tutto quel dichiarare la superiorità del popolo ebraico, che Dio vuole bene solo a loro e promette ogni genere di sciagura ai suoi nemici. E che dire come tratta le donne? «Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà». (Genesi 3,16) A proposito di omofobia, tutti sappiamo quel che il Signore disse a Mosè riguardo agli omosessuali: «Dovranno essere messi a morte». (Levitico 20,13). E visto che parliamo degli schiavisti, ecco uno dei tanti passaggi poco lodevoli: «Foraggio, bastone e pesi per l'asino; pane, castigo e lavoro per lo schiavo. Fa' lavorare il tuo servo, potrai trovare riposo, lasciagli libere le mani e cercherà la libertà. Giogo e redini piegano il collo; per lo schiavo cattivo, torture e castighi» (Siracide 33,25-27) Per par condicio va detto che troviamo simili passaggi anche nel Corano.

Il punto è che la Storia e i suoi uomini non devono essere giudicati con gli occhi di oggi, se no non si capisce niente del passato, e si commettono orribili errori di prospettiva. La schiavitù, per esempio, fino al '600 venne considerata da tutti come una cosa normale, di cui non era neanche il caso di discutere. Chi ha abbattuto la statua dello schiavista-benefattore Edward Colston, per esempio, frugando nei cassetti probabilmente troverebbero un antenato che ha avuto degli schiavi. C'era molto lavoro nelle nuove colonie americane, e cominciarono i portoghesi. Prima comprarono uomini catturati da varie tribù nel corso di guerre fra neri. Poi cominciarono a procurarseli direttament. Iniziarono anche Spagna, Inghilterra, Olanda, Francia, Belgio. Ben presto, l'organizzazione si perfezionò: grandi navi partivano dalle città costiere europee, cariche di prodotti che potevano servire in Africa - fucili, stoffe, manufatti - e caricavano schiavi sulle coste di Senegal, Gambia, Sierra Leone, Liberia....

Nella Dichiarazione d'indipendenza americana si stabilisce per la prima volta, ufficialmente, che tutti gli uomini sono uguali. Peccato che le femmine continuassero a non essere «uguali» ai maschi, e che continuassero a esistere gli schiavi, non considerati pienamente uomini. Occorse quasi un altro secolo, e una guerra civile, prima che la schiavitù venisse abolita negli Usa. Immagino che per questo si vorranno abbattere le statue degli autori della Dichiarazione, fra i quali ci sono due scienziati, Thomas Jefferson e Benjamin Franklin. Bruceremo anche i dollari sui quali sono raffigurati?

Solo dalla fine del '700 (e dopo la Chiesa, bisogna dire) molti europei si opposero alla tratta degli schiavi. Il regno di Danimarca-Norvegia proibì per primo il commercio, nel 1802. La schiavitù venne abolita in Inghilterra e nelle sue colonie nel 1843, in Brasile nel 1888, la stessa data in cui gli ultimi schiavi vennero liberati negli Usa. In Cina nel 1910. Insomma, molta della ricchezza inglese di oggi viene dalla tratta e dall'uso degli schiavi.

Eppure qualcuno cerca, in una furia ordinatrice, di fissare una data per separare (perdonare, dimenticare) ciò che è avvenuto prima da ciò che è troppo recente per essere dimenticato. E propone il 1789, l'anno della Rivoluzione francese. Forse non sa che Napoleone voleva ripristinare la schiavitù.

Abbatteremo dunque le sue statue, daremo fuoco ai suoi ritratti, estirperemo la sua tomba dagli Invalides?

Tutto ciò non significa che dobbiamo vantarci degli errori e degli orrori commessi in passato, bisogna però sapere che quel passato non si cancella abbattendone i ricordi: lo si supera studiandolo, per non ripeterlo.

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