Passera pronto a candidarsi come sindaco di Milano

Il leader di Italia Unica bacchetta la Lega: "Si potranno fare le primarie tra Casapound e Lega, ma non tra Lega e forze moderate"

Passera pronto a candidarsi come sindaco di Milano

Corrado Passera fa sapere che la decisione verrà presa sabato: Italia unica deciderà tra tre giorni se presentare - o meno - un suo candidato per le elezioni del sindaco di Milano. Lo ha detto incontrando i giornalisti a Montecitorio: "Sabato - ha
spiegato - porteremo il tema alla nostra direzione nazionale che non a caso si terrà a Milano. È una decisione molto importante che solo la direzione nazionale potrà prendere". Passera ha confermato poi che il simbolo del partito sarà presente in tutte le città principali dove si voterà e non ha escluso "passi ulteriori". Insomma, l'intenzione sembra esserci. Bisogna capire con quali forze voglia imparentarsi Passera. Di sicuro ce n'è una che lui intende tenere a debita distanza.

"Guai a primarie del centrodestra tra mondo liberale e forze lepeniste", afferma Passera, che chiude alla possibilità di primarie con Matteo Salvini: "Al massimo si potranno fare le primarie tra Casapound e Lega, ma non tra Lega e forze moderate. L'ex ministro dello Sviluppo economico si rivolge quindi al centrodestra e avverte: "Dopo essersi messi a disposizione di Matteo 1 rischia di mettersi a disposizione di Matteo 2. Le proposte della Lega sono del tutto incompatibili con i valori liberali e riformisti".

Passera tocca poi il tema pensioni, difendendo il provvedimento che nel 2011 bloccò l’indicizzazione delle pensioni superiori a tre volte La riforma varata dal Governo Monti (di cui lui faceva parte, ndr) "era giusta" e chi attacca l’ex ministro del Welfare, Elsa Fornero, sbaglia. "Io voterei di nuovo a favore". Critica poi la sentenza della Consulta che ha bocciato la riforma: "È una decisione sbagliata perché non tiene conto di quale era la situazione di allora e perchè ha dato la dimostrazione che in Italia non c’è nulla di definitivo. Il mondo ha dato credito all’Italia in base a quella riforma. È un precedente pericoloso.

Non dimentichiamoci - ha aggiunto - che nel 2011 il nostro Paese (governo, Parlamento e parti sociali) hanno insieme messo in campo misure che hanno evitato il commissariamento del nostro Paese" e "adesso c’è chi si sfila... Quando se la prendono con Elsa Fornero dico no: quella riforma era giusta e rivoterei a favore".

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