Scatta l'"incubo" rimpasto. I ministri 5S chiamano Grillo

I ministri di area 5 Stelle temono un rimpasto dietro l'angolo e così si aggrappano all'ex capo politico per fermare il piano di Di Maio

Scatta l'"incubo" rimpasto. I ministri 5S chiamano Grillo

Il Movimento Cinque Stelle dietro l'apparente calma delle "intese" e degli "accordi" con Salvini vive una fase molto agitata. Il risultato delle Europee brucia e anche parecchio. Non c'è spazio per gli alibi, nelle mura 5 Stelle sono convinti che qualcosa vada fatta sia all'interno del Movimento, sia nella squadra di governo. Ed è in questo scenario che torna la figura di Di Battista. Dibba si è eclissato nelle ultime settimane perché la sua irruenza anti-Salvini aveva creato non pochi problemi ai grillini al punto da chiedere dietro le quinte un passo indietro all'ex parlamentare pentastellato. Ora, dopo la batosta, è stato richiamato a bordo per guidare la fase due. Dovrà infatti studiare i nuovi assetti del Movimento con 20 punti da cui ripartire e con alcuni basi territoriali con dei referenti cdhe possano tronare tra gli elettori e riattivare il legame sul territorio. Il tutto con il placet di Di Maio. Di fatto sarebbe rinato l'asse dei due grillini per provare a rimettere in piedi il Movimento. Di fatto però qualche altro movimento c'è alle spalle del duo di testa. Le voci di un rimapsto imminente e i ministri grillini sempre di più sulla graticola (basta vedere il caso Trenta e le gaffe continue di Toninelli) agitano le poltrone di governo.

E come riporta il Fatto Quotidiano di fatto i ministri con la poltrona calda avrebbero chiamato addirittura Beppe Grillo per chiedere aiuto e per fermare il piano di rimpasto. Nel mirino della faida interna a 5 Stelle ci sarebbero anche i sottosegretari.

Dalle retrovie alcuni parlamentari 5 Stelle sarebbero in pressing sui vertici per sbloccare il rimapsto e dunque mettere le mani su alcune poltrone. Insomma i ministri 5S ora si aggrappano a Grillo, l'ex capo politico che ha scelto la porta d'uscita. A quanto pare la fiducia in Di Maio è davvero poca...

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