
Nato il governo, si scaldano i motori in vista delle Regionali. Una vera e propria incognita per il Pd, soprattutto alla luce della scissione consumata ieri da Matteo Renzi.
In via del voto in Umbria che si terrà il prossimo 27 ottobre Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio stanno lavorando per un'alleanza in funzione anti-Salvini che unisca Pd e M5S attorno a un candidato civico. Per il centrosinistra si era già fatto il nome di Andrea Fora che, però, risulta accusato di frode nelle mense scolastiche e perciò indigeribile per i grillini. Più probabile che i due partiti di governo ai accordino per un candidato presidente terzo che si metta alla guida di una giunta civica. Il tempo è poco, ma il dialogo è ben avviato. Ieri Di Maio ha lanciato il nome dell'imprenditore Brunello Cucinelli il quale, però, ha già declinato l'invito a entrare il politica.
Più difficile, invece, sarà trovare un'intesa in Emilia Romagna e Calabria che voteranno nei prossimi mesi. La data è ancora da stabilire ma il periodo dovrebbe essere tra novembre e gennaio. Entrambe le Regioni sono governate dal Pd e sia Stefano Bonaccini in Emilia sia Mario Oliviero in Calabria sembrano intenzionati a ricandidarsi. Il primo, per il M5S, rappresenta il "vecchio", mentre il secondo è indagato e, anche se non dovesse avere l'appoggio del Pd, correrebbe da solo. La prossima primavera, ricorda il Tempo, ci sarà una tornata di elezioni regionali più nutrita: Liguria e Veneto (in mano al centrodestra), Marche, Toscana, Puglia e Campagnia (governate dal Pd).
Se per i dem è importantissimo vincere nelle sue roccaforti storiche (Marche e Toscana), per il M5S è impensabile appoggiare Vincenzo De Luca, governatore campano che si contraddistinto per gli insulti ai grillini e che ha persino bloccato l'assunzione dei navigator, bollando il loro ruolo come "una boiata di un' imbecillità totale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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