Pd grillinizzato: così Elly scippa i voti a Conte

Il voto ha premiato il Pd, penalizzando il M5s

Pd grillinizzato: così Elly scippa i voti a Conte
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Il dato è perfettamente sovrapponibile. Il travaso di voti, dal M5s al Pd, che lascia inalterato il saldo elettorale per il campo largo, premia la svolta grillina di Elly Schlein e spinge Giuseppe Conte nel limbo dell'irrilevanza politica. La polverizzazione del M5s ha una genesi ben precisa: il posizionamento del Pd sulle storiche battaglie grilline. Insomma, Elly Schlein ha scippato dalle mani di Giuseppe Conte la toga di avvocato del popolo. In meno di due anni, una fetta di elettori pentastellati, pari al 5 %, si è spostata verso i democratici. Alle politiche del 2022, quando Giorgia Meloni trionfava senza incontrare ostacoli, il Pd di Enrico Letta, che si presentava al voto con l'agenda Draghi, raccoglieva il 19,04 %. Mentre il M5s di Conte totalizzava il 15,43 %. Dopo meno di due anni, alle europee dell'8 e 9 giugno, i democratici guidati da Schlein succhiano cinque punti al M5s arrivando al 24,1 mentre la creatura contiana scende al 9,9 % (record negativo per il M5s). Quel 5%, poco più di 1 milione di elettori, ha mollato Conte per sposare Elly la grillina. Un cambio di linea, radicale, che liquida definitivamente la componente riformista nel Pd e colloca il partito su posizioni bersaniane. La svolta grillina di Schlein si vede su tre campi: lavoro, giustizia e politica estera. Tre mosse che soffiano all'alleato le bandiere storiche. Il bastone del giustizialismo è ritornato nelle mani del Pd. Tre mosse che grillizzano il Pd e disarmano l'avvocato di Volturara Appula.

Una strategia che premia Schlein anche nel voto locale. Ai ballottaggi di lunedì, il M5s è completamente fuori dai giochi: nessun sindaco eletto con il campo largo è iscritto al M5s. Eccolo l'altro indizio, dopo il flop alle europee, per Conte della polverizzazione del M5s, avviato ormai verso partner di minoranza. E soprattutto la faida interna nel Movimento indebolisce la leadership dell'ex premier. C'è ora un epilogo da scongiurare a tutti i costi: Fratoianni e Bonelli hanno inserito la freccia e puntano a diventare la seconda forza della coalizione, sorpassando il M5s.

La strada (come nel caso di Schlein) è la grillinizzazione. L'obiettivo è far diventare Avs il partito del no. Come lo furono i grillini agli albori: no tav, no tap, no muas. I colleghi di Salis sono sulla buona strada.

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