Roma - Che il tema della pedofilia nella Chiesa rappresentasse uno dei dossier più scottanti che il Papa si sarebbe trovato ad affrontare in Cile si poteva immaginare fin dall'inizio del suo viaggio. Ma che l'argomento creasse frizioni all'interno del Vaticano stesso, nessuno lo prevedeva. Prima il botta e risposta tra Bergoglio e le vittime di Fernardo Karadima, prete cileno accusato di numerosi abusi sessuali, coperto - secondo le vittime - dal vescovo di Osorno, Juan Barros. Poi l'intervento del cardinale Sean Patrick O'Malley per «correggere» il Papa e difendere le vittime. L'arcivescovo di Boston, che Bergoglio ha voluto a capo della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, è intervenuto tre giorni dopo le parole di Francesco.
Al centro dello scontro la posizione del Pontefice argentino che, sollecitato da alcuni giornalisti cileni, ha difeso apertamente il vescovo Barros. «Il giorno che mi portano prove contro il vescovo Barros - ha detto Bergoglio - parlerò. Non c'è una sola evidenza contro di lui. Questa è calunnia. Chiaro?», ha ammonito il Papa. Parole che hanno sollevato il malumore delle presunte vittime, escluse anche dall'incontro privato che il Papa ha avuto con un gruppo di persone che hanno subito abusi sessuali da parte dei religiosi.
Barros è accusato di aver coperto Karadima, ma Bergoglio non crede alle accuse al vescovo di Osorno e addirittura nel 2015 lo promuove. Durante una delle messe in Cile, il presule ha celebrato messa con il pontefice. Risponde, tre giorni dopo, il cardinale O'Malley in una nota pubblicata sul portale Boston Catholic. «È comprensibile che le parole di Papa Francesco siano state fronte di grande dispiacere per le vittime di abusi sessuali da parte del clero». Prosegue il cardinale cappuccino, che ai tempi del Conclave qualcuno dava anche per papabile: «Non essendo stato personalmente coinvolto nelle situazioni che sono state oggetto dell'intervista del Papa, non posso spiegare perché il Santo Padre abbia scelto le parole che ha usato nella sua risposta. Ma quello che so davvero - ha concluso - è che Papa Francesco riconosce pienamente gli enormi fallimenti della Chiesa e del suo clero che hanno abusato di bambini, e l'impatto devastante che questi crimini hanno avuto sulle vittime che ama particolarmente».
Durante il viaggio in Cile, Francesco ha espresso più volte la sua condanna nei confronti di abusi sessuali da parte di sacerdoti.
«Vergogna e dolore», ha detto. È un «danno irreparabile causato ai bambini da parte dei nostri della Chiesa». Ma sul caso del vescovo Barros, il Papa non ha speso parole. E il caso continua a far discutere e a sollevare polemiche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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