Le Pen bandita Ma l'emiro e il turco sfilano tra i "buoni"

Per Hollande l'unico nemico è il Front national che gli ruba voti. Non chi finanzia gli estremisti come il Qatar o li accoglie come Istanbul, che ha lasciato andare la super ricercata Hayat

Le Pen bandita Ma l'emiro e il turco sfilano tra i "buoni"

Marine Le Pen l'ha bandita e schifata assieme al quel 25 per cento di elettori colpevoli di aver votato Front National. In compenso il presidente socialista Francoise Hollande non ha problemi a marciare in compagnia del premier turco Ahmet Davutoglu ed al fratello dell'Emiro del Qatar Mohammed bin Hamad bin Khalifa Al Thani - rappresentanti di due paesi sospettati di finanziare e ospitare i peggiori estremisti islamici dai talebani afghani ad Al Nusra, da Al Qaida in Nord Africa allo Stato Islamico.

L'ottusità e il cinismo di una presidenza socialista indifferente agli errori politico strategici che hanno trasformato la Francia in un verminaio del terrorismo è nuovamente emersa durante la manifestazione di ieri a Parigi. Mentre Hollande stringeva la mano al premier turco, Hayat Boumedienne, la donna più ricercata di Francia - fidanzata del terrorista Amedy Coulibaly - era già da giorni ad Istanbul. Dove, com'è consuetudine, nessuno l'ha fermata. Da dove, come hanno fatto prima di lei i fratelli Kouachi e altri 1300 jihadisti francesi, ha probabilmente raggiunto i territori siriani del Califfato. Il premier turco Davutoglu non ha, del resto, mai fatto mistero di come la pensi. Il 7 agosto scorso in un'intervista ad una tv turca ha apertamente difeso l'Isis dalle accuse di terrorismo. Mentre Mosul veniva depredata, i cristiani costretti alla fuga e le popolazioni yazidi massacrate Ahmet Davutoglu assolveva i tagliagole del Califfato e puntava il dito contro i governanti iracheni colpevoli di «aver emarginato gli arabi sunniti» e quelli siriani rei di «rappresentare il 12 per cento della società». Interpretazione coerente del resto, con il sistematico aiuto fornito a Jabat Al Nusra, allo Stato Islamico e a tutti i gruppi jihadisti lasciati liberi di transitare sui territori di Ankara e di impiantare i santuari al confine turco.

Per comprendere l'ambiguità del Qatar Hollande farebbe bene a leggersi il discorso del 14 marzo scorso al «Center for a New American Security» in cui il sottosegretario del Tesoro Usa David Cohen ha accusato l'Emirato di essere il punto di partenza dei fondi utilizzati per finanziare Hamas, lo Stato Islamico e le altre principali formazioni del terrore islamista. «I destinatari di questi fondi - spiega Cohen - sono spesso gruppi terroristi tra cui il Fronte di Al Nusra, affiliazione siriana di Al Qaida e lo stato Islamico di Iraq e Siria (Isis)».

Ma per Hollande il vero nemico è solo chi minaccia i suoi voti.

Non a caso alla vigilia dell'attacco a Charlie Hebdo ha messo la sordina a tutti gli allarmi sul terrorismo islamico pur di non regalare voti al Front National. Scegliendo cinicamente e maldestramente di abbandonare al proprio destino i redattori del settimanale, le forze dell'ordine e i propri cittadini.

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