Mineo (Ct) «Il Cara di Mineo non l'abbiamo chiesto. È dal 2011 che lo subiamo». Il sindaco della cittadina etnea, Giuseppe Mistretta, chiede un incontro chiarificatore al ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che ha annunciato la chiusura della struttura entro l'anno. Pende una spada di Damocle sulle sorti del più grande centro di accoglienza per richiedenti asilo d'Europa, che ha registrato notevoli riduzioni, passando da 4.500 ospiti ai 1.350 odierni.
Ad accelerare la decisione del Viminale l'ultimo blitz della sezione Criminalità straniera e prostituzione della Squadra mobile di Catania, coordinato dalla procura distrettuale Antimafia etnea, che ha sgominato una cellula mafiosa nigeriana che aveva fatto del centro un grosso snodo per l'approvvigionamento di pusher nigeriani e imponeva la propria egemonia con atti di violenza inaudita.
«Gli episodi criminali e di illegalità registratisi negli anni confermano come le misure preventive previste dal patto per la sicurezza, siglato dal governo nazionale col territorio, siano state puntualmente disattese. Non possiamo più tollerare che l'immagine del nostro Comune sia continuamente associata a tali accadimenti». L'illegalità sarebbe stata sempre vigente nella struttura, date le parole del sindaco che sottolinea come «il patto per la sicurezza del 2011, anno di istituzione del Cara, e tutt'ora vigente, preveda che nel centro non possano essere accolti più di duemila migranti, ma puntualmente ogni gara d'appalto viene bandita per un numero superiore di ospiti». Il primo cittadino ricorda anche come nel 2014 fu lanciata una petizione per il riconoscimento di una misura per i danni subiti dalla città.
Il direttore del centro, Francesco Magnano, invece, sottolinea al quotidiano La Sicilia come è grazie al controllo vigente nella struttura che è stato possibile il blitz. E ricorda come non sia una passeggiata chiuderlo, visto che il Viminale andrebbe incontro a una penale per la rescissione dell'appalto triennale un anno prima. Sarebbero circa 13 milioni di euro.
«Se dovesse arrivare un editto costantiniano del ministro noi siamo pronti dice - Certo, lo spot elettorale della chiusura del Cara per lui avrà benefici in termini di voti. Ma pure un costo. Che non pagherà lui di tasca sua».
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