Paolo Gentiloni mette sul tavolo altre due proposte e incassa l'approvazione della Cisl senza, però, riuscir a modificare il "no" della Cgil. La Uil prova a mediare, rilanciando con un nuovo incontro fissato per martedì. "Il governo - attacca Susanna Camusso - ha messo una pietra tombale sull'idea di cambiare questo sistema delle pensioni che non va proprio bene". Annamaria Furlan, però, non è d'accordo: "La Camusso sbaglia. Sui lavori gravosi abbiamo ottenuto persino più di quel che chiedemmo poco più di un anno fa tutti insieme". Una rottura che non spaventa la leader della Cgil ("Non serve drammattizzare") che incassa l'appoggio di Mdp e Lega Nord.
Le novità del pacchetto sono lo stop all'innalzamento dell'età pensionabile per le quindici categorie di lavori gravosi non solo per le pensioni di vecchiaia ma anche per quelle di anzianità. La seconda apertura è un fondo a cui destinare eventuali risparmi di spesa per favorire il prolungamento e la messa a regime dell'Ape social. Il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, intervenendo al Festival Economia Come, dice chiaramente che il governo è ancora disposto a "correggere le imprecisioni" che ci sono ancora nel testo. Ma per la Cgil le misure restano di "grande insufficienza" dal momento che non viene previsto nulla per le pensioni dei giovani, delle donne e di chi svolge il lavoro di cura e non viene modificato il meccanismo dell'innalzamento automatico dell'età pensionabile in relazione alle aspettative di vita. "Non stiamo facendo una vertenza sulle pensioni già in atto - chiarisc la Camusso - ma bisogna rendersi conto che le pensioni dei giovani così come sono pensate ora non permetteranno loro di avere un'anzianità serena. Inoltre le donne non sono sufficientemente tutelate".
"Il mio mestiere è quello di fare sindacato. E un sindacato ha il dovere di portare a casa risultati". La Furlan non è affatto d'accordo con la Camusso. "Quando i risultati sono a portata di mano, li si coglie - spiega alla Stampa la leader della Cisl - a condizioni date abbiamo portato a casa risultati importanti. Nel Paese delle meraviglie di Alice forse sarebbe andata diversamente...". Parole dure che alla Camusso non fanno né caldo né freddo. Anzi. "Abbiamo avuto opinioni diverse anche in merito al Jobs Act - taglia corto - non serve drammatizzare".
Al suo fianco si schierano, invece, Mdp con Roberto Speranza, che si dice pronto a "sostenere la mobilitazione" in piazza e la battaglia "in parlamento per modificare il testo", e Matteo Salvini, che minaccia di "riempire le piazze di Roma" contro la riforma del governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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