Perseguitati 380 milioni di cristiani

Oggi i dati drammatici sulla fede negata. L'Africa epicentro delle violenze

Perseguitati 380 milioni di cristiani
00:00 00:00

«Nel mondo 380 milioni di cristiani non godono del diritto umano fondamentale di credere in ciò che vogliono - denuncia Cristian Nani - Quanti altri uccisi, sfollati, abusati e incarcerati dobbiamo contare prima di porre al centro del dibattito pubblico la libertà religiosa?». Il direttore di Porte Aperte/Open Doors presenta oggi, nella sala stampa della Camera dei deputati, il rapporto annuale sulle vessazioni ai cristiani nel mondo. World Watch List 2025 è la lista dei primi 50 paesi dove vengono maggiormente perseguitati per la loro fede.

Un rapporto choc: un cristiano su sette subisce persecuzione o discriminazione. Una tendenza in aumento che ha fatto salire da 365 a 380 i milioni di cristiani sotto tiro nel mondo. Il rapporto viene presentato oggi nella sala stampa della Camera dei deputati.

La lista nera è guidata, come sempre da 23 anni, dalla Corea del Nord, ma sono ben 13 i paesi dove la persecuzione è «a livelli estremi» compresi l'Eritrea e l'India.

La dittatura nord coreana applica la tolleranza zero. Fra i 50mila ed i 70mila sono rinchiusi nei campi di concentramento. «Ci sono nazioni come la Corea del Nord, la Somalia, la Libia, l'Afghanistan, in cui l'unico modo per vivere la fede cristiana è clandestinamente - spiega Nani - Il governo algerino chiude tutte le chiese protestanti, mentre quello cinese vessa chi osa rivendicare la libertà di credo e gli iraniani vanno a caccia di cristiani che si riuniscono nelle case. La Chiesa nascosta è oggi forse quella più in crescita nel mondo».

L'epicentro delle violenze rimane l'Africa subsahariana. Solo in quest'area ci sono 16,2 milioni di profughi o sfollati cristiani. Le uccisioni nel mondo sono, per fortuna, diminuite da 4.998 morti per la fede dello scorso anno a 4.476. La Nigeria, che registra meno vittime, è comunque l'epicentro dei massacri con 3100 ammazzati. Per questo, alla presentazione, è prevista la toccante testimonianza di una vedova nigeriana che ha visto assassinare il marito davanti i suoi occhi per mano dei terroristi di Boko Haram.

Il nord della Nigeria è infestato anche dalla fazione scissionista dello Stato Islamico della Provincia dell'Africa Occidentale. I gruppi jihadisti sono «affiancati» dagli allevatori Fulani che attaccano le comunità agricole, uccidendo centinaia di persone, in particolare cristiani.

La lista nera evidenzia che l'Asia centrale sta diventando il nuovo «inferno» per i cristiani.

Nessun Paese tra i primi 50 ha registrato un aumento di punteggio della persecuzione maggiore del Kirghizistan (più 7) . Rappresentanti armati della Commissione statale per gli affari religiosi hanno fatto irruzione nella Chiesa Cattolica di San Nicola a Talas minacciando i fedeli fino a quando «due suore slovacche non hanno firmato una dichiarazione in cui ammettevano "attività missionarie illegali" e "diffusione della loro ideologia». In Kazakistan «almeno 20 donne cristiane sono state abusate sessualmente a causa della loro religione, e altrettante hanno dovuto sposarsi con uomini musulmani». La piaga degli stupri, abusi e matrimoni forzati registra 3.944 casi, ma si tratta solo della punta dell'iceberg perché molti casi del genere non vengono denunciati. I cristiani rapiti sono 3755 e nel conflitto in Myanmar, al 13imo posto della lista nera, i cristiani sono intrappolati nei combattimenti in corso.

Una «buona» notizia è che gli attacchi contro le chiese nel mondo sono dimezzati, da

14.766 a 7.679. Nani, però, fa notare l'aumento «di case e attività economiche saccheggiate o distrutte, oltre 28mila. Uno dei motivi della fuga di famiglie e intere comunità, esodi di una Chiesa profuga che grida aiuto».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica