Parla da imprenditore prima ancora che da uomo politico, Silvio Berlusconi, come spiega ai microfoni di Radio 105 del gruppo Mediaset. L'ex premier interviene alla vigilia dell'incontro del presidente del consiglio, Giuseppe Conte, con Matteo Salvini, segretario della Lega, l'azzurro Antonio Tajani e la presidente di Fdi, Giorgia Meloni, e nel giorno in cui la Confindustria lancia l'allarme Pil e chiede di evitare il tracollo dei settori produttivi più colpiti dal blocco totale. Berlusconi invita alla prudenza e prende di mira, senza nominarlo, anche il fondatore di Iv, Matteo Renzi, che insiste per la riapertura. Poi illustra la propria ricetta per il rilancio dell'economia - «quando le autorità sanitarie daranno il via libera» - che Forza Italia presenterà oggi al premier: investimenti per 100 miliardi con piano infrastrutture e piano casa, choc fiscale con la flat tax al 15%, rilancio di turismo, moda e cultura, tradizionali «eccellenze italiane».
Torna in pressing sul governo Conte, che non ha garantito mascherine per tutti («dovrebbe essere addirittura obbligatorio usarle nei luoghi pubblici», e questo implica che «siano disponibili in quantità adeguata e a costo zero o quasi»), auspica maggior ascolto dal premier già dall'incontro di oggi con i vertici del centrodestra («finora siamo stati soltanto informati di decisioni già prese dal governo») e definisce «inadeguato» l'intervento del governo per i bisogni alimentari perché chi ha la partita Iva, non aveva un lavoro fisso o era retribuito in nero, specie nel Sud, «si è trovato alla fame nel senso letterale della parola». La Meloni sul tema fa sapere di aver chiesto al premier di «accreditare immediatamente 1.000 euro sul conto corrente di tutti gli italiani che ne hanno bisogno», perché «non possiamo permettere che persone che non stanno lavorando per una causa di forza maggiore non abbiano soldi per mangiare e per dare da mangiare ai propri figli».
Berlusconi evoca ancora Mario Draghi, apprezzando in particolare il no a nuove tasse che è uno dei principali elementi per la ripresa citati dall'ex presidente della Bce nel suo intervento sul Financial Times. L'opposizione di Berlusconi a imposte aggiuntive, e in particolare a una patrimoniale («ho sentito qualche voce a sinistra»), è naturalmente netta.
Infine, per quel che riguarda l'Europa, il presidente di Forza Italia, che è europarlamentare, ritiene «miope» la politica di alcuni Paesi del Nord che si oppongono agli eurobond: «Si rischia un fallimento dal quale l'Europa non si risolleverà».
Berlusconi spiega perché è contrario alla riapertura a breve delle attività: «Io so benissimo da uomo di impresa prima ancora che da uomo politico che ogni giorno che passa paghiamo un prezzo molto elevato al blocco delle attività. Però occorre essere responsabili: riaprire troppo presto, come qualcuno vorrebbe, prima che il virus sia sotto controllo, potrebbe costarci molto caro sia in termini di vite umane sia in termini di ulteriori danni al sistema economico se l'epidemia si dovesse ancora aggravare». Invece ritiene «giusto prepararci fin d'ora» per «organizzare la riapertura delle fabbriche e dei cantieri nel rispetto delle norme sanitarie» e per «finanziare la ripresa».
Da qui la proposta del Piano Infrastrutture («Siamo il 50% sotto rispetto alla Francia, alla Spagna e alla Germania, quindi ci occorrono proprio») e del grande Piano casa («rimuovere tutti gli ostacoli burocratici come il regime delle licenze e delle autorizzazioni preventive»). Sul turismo propone «incentivi per chi, quando sarà di nuovo possibile viaggiare, vorrà scegliere l'Italia come meta per le sue vacanze».
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