Il Viminale si prepara a lanciare un nuovo piano per l'integrazione dei rifugiati. Cosa prevede? Corsi di lingua per gli stranieri che non parlano italiano e formazione e avviamento al lavoro. Solo così, secondo il ministero dell'Interno, si potrà compiere un ulteriore passo senza fermarsi all'accoglienza.
"Porre l’accento solo sull’accoglienza - diceva recentemente a una Festa dell’Unità - non significa fare una buona politica. Le politiche dell’accoglienza hanno un limite oggettivo che è la capacità di integrazione. Se vogliamo difendere la nostra democrazia, l’accoglienza deve avere il limite nella capacità dell’integrazione", scrive La Stampa.
Che poi spiega nel dettaglio la realizzazione del piano del Viminale: "Se il 2016 è stato segnato da un accordo con l’Anci per coinvolgere il maggior numero possibile di Comuni affinché si allargasse il
sistema Sprar (Servizio protezione richiedenti asilo e rifugiati), ora è tempo di stringere un altro accordo con le Regioni perché la formazione professionale e l’avviamento al lavoro è innanzitutto una competenza loro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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