In piedi e in forma dopo 20 giorni di Covid

In piedi, in armonia con la telecamera, in piena forma dopo quasi tre settimane di Covid

In piedi e in forma dopo 20 giorni di Covid

In piedi, in armonia con la telecamera, in piena forma dopo quasi tre settimane di Covid. Un discorso breve, 16 minuti, cravatta azzurra e vestito grigio di una tonalità appena più chiara del solito, con la mano destra che tormenta l'anulare sinistro e il tono pacato e confidente di chi ha davvero sotto controllo la situazione. Il 2022 annus horribilis durante il quale è successo di tutto, dallo stallo per la scelta del suo successore alla salita al trono della Meloni, con la morte di Papa Benedetto proprio all'ultimo. E per fortuna, viene da dire, che c'è stato ancora lui sul Colle, con la sua calma forte, a rassicurare i mercati, gli alleati e condurre la transizione. Basta vederlo. Sergio Mattarella che parla agli italiani a reti unificate e sa come prenderli. Nuovo settennato e nuova ambientazione. La sala della musica, nell'ala neoclassica della Palazzina progettata dall'architetto Ferdinando Fuga, la parte più antica del Quirinale, ha un bel pavimento bianco con intarsi neri. Poi quasi nulla, tranne una consolle, uno specchio e una finestra aperta su un panorama romano mozzafiato. Casa Vogue senza mobili.

La scena è spoglia, come vuole il capo dello Stato, che per rivolgersi agli italiani non intende pescare nella simbologia sfruttata dai suoi predecessori. Niente Costituzione e niente libri su Cavour o Garibaldi. Niente scrittoio. Niente tappeti. Niente sedie né poltrone, o divanetti che piacevano a Ciampi o il camino acceso dei tempi di Scalfaro. Via tutto ciò che non è essenziale nel rapporto con i cittadini. Da qualche anno Mattarella ha scelto di parlare poco e in piedi. L'ultima volta che il suo staff gli ha allestito uno studiolo con tanto di Carta squadernata e in bella vista, lui si è infuriato e ha fatto portare via tutto.

Cosi eccolo nella freddezza della sala della musica suonare il suo repertorio tranquillizzante e fermo: l'Italia è un grande Paese, chiunque ci sia

al governo viviamo in una democrazia matura e solida. Asciughiamo i riti e le cerimonie, pensiamo piuttosto ai giovani. «Guardiamo il futuro con i loro occhi», dice il vecchio presidente prima di chiudere le trasmissioni.

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