Pier Silvio Berlusconi: "Tagliare fondi a editoria? Di Maio non complichi un mestiere già difficile"

L'ad di Mediaset: "Senza finanziamenti si limita la libertà di stampa". E sulla presidenza Rai: "La questione è politica, noi non avvantaggiati"

Pier Silvio Berlusconi: "Tagliare fondi a editoria? Di Maio non complichi un mestiere già difficile"

"Di Maio non complichi un mestiere già difficile". Pier Silvio Berlusconi commenta così le parole di Luigi Di Maio che promette di tagliare i finanziamenti pubblici alla stampa.

"Onestamente le dichiarazioni di Di Maio mi sembrano più dovute a propaganda che a necessità reali", ha detto l'ad di Mediaset durante la presentazione della nuova Rete 4, "Il mondo dell'editoria è già sotto pressione in generale. E in Italia ancora di più. Non mi sembra che ci sia la necessità di mettere limiti che complichino la già difficile vita di tutti coloro che fanno editoria. Con tutto il rispetto, faccio fatica a capire dove si stia mirando. Le nuove tecnologie hanno portato una rivoluzione che veramente ha cambiato totalmente l'editoria, togliendo molto spesso le certezze e le regole a partire degli investimenti che un editore deve fare. Poi in Italia il mercato è ancora più in difficoltà e iperconcorrenziale e tutto bisogna fare fuorché mettere in difficoltà gli editori. Non parlo di Mediaset, ma parlo di tutti, a partire dai piccoli editori di carta stampata e di radio".

Berlusconi non si sbilancia sull'operato del governo, anche se ammette di non avere "una grande idea". "Al di là di alcune dichiarazioni, alcune condivisibili e altre meno, i risultati sto aspettando di vederli. Ma da italiano e da imprenditore rimango fiducioso", ha detto.

Plaude invece alla riforma del copyright approvata oggi a Strasburgo: "È la prima vittoria di un processo fondamentale", sottolinea, "Non bisogna confondere il copyright con la libertà di espressione. È un primo passo di civiltà".

Inevitabile anche un commento sulla presidenza della Rai e sullo stallo creatosi dopo il no anche di Forza Italia a Marcello Foa. "La questione della presidenza della Rai è totalmente politica", ha tagliato corto l'ad Mediaset, "E non mi sento di fare previsioni, né d'altronde ho chissà quale opinione.

siamo nell'ambito della polemica politica e dei rapporti di forza tra i partiti. Volete sapere se a mio parere questo stallo ci avvantaggia? Assolutamente no. La Rai è la più grande fabbrica di contenuti ed ha grandissimi professionisti. La concorrenza ci sarà eccome".

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