Pioltello, primo passo indietro della scuola

L'istituto "Iqbal Masih" chiude il 10 aprile, non per il Ramadan ma per esigenze didattiche

Pioltello, primo passo indietro della scuola
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Si chiude di fatto con un pareggio la vicenda della scuola «Iqbal Masih» di Pioltello, nel milanese, che tanto ha fatto discutere negli ultimi giorni: resterà chiusa il 10 aprile per la festa di fine Ramadan, ma solo per motivi didattici, non religiosi. Lo ha deciso con voto unanime il Consiglio di istituto dopo aver revisionato la delibera per la sospensione delle lezioni dichiarata irregolare in prima istanza dall'ufficio scolastico regionale.

Alla base della decisione, arrivata dopo giorni di polemiche politiche, motivazioni legate alle prevedibili numerose assenze in un istituto con una forte presenza di stranieri. Nulla che abbia a che fare con la religione, dicono. È con questa motivazione, almeno, che il Consiglio di istituto ha votato nuovamente all'unanimità la chiusura della scuola, che accoglie circa 1300 studenti, seppur rivedendo la precedente delibera, definita lacunosa dallo stesso ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara. Il ministro ha preso atto della rettifica del calendario, sottolineando che il consiglio di istituto ha accolto l'invito dell'ufficio scolastico regionale. «Nella nuova delibera - osserva Valditara - si fa riferimento esclusivamente a supposte esigenze didattiche, senza introdurre valutazioni ulteriori. Il consiglio di istituto ha altresì ridotto - da quattro a due - i giorni di chiusura previsti, sanando un'evidente irregolarità puntualmente sollevata dagli organi ministeriali. Inoltre si è stabilito che il giorno 21 maggio ci sia una giornata di confronto». Per il ministro le polemiche di questi giorni si sono dunque dimostrate «velleitarie e pretestuose». «È stato anzi opportuno - continua - il richiamo al rispetto delle regole previste dall'ordinamento. Adesso sarà l'ufficio scolastico regionale, nell'esercizio delle sue prerogative, a fare tutte le ulteriori valutazioni del caso. Io continuo a credere che una vera e costruttiva inclusione necessiti di scuole aperte e non chiuse».

Risale al maggio del 2023 la prima delibera oggetto di contestazione. La notizia venne resa pubblica da una dichiarazione dell'eurodeputata leghista Silvia Sardone e finì subito al centro di un acceso dibattito politico. La decisione di chiudere la scuola per il Ramadan aveva diviso anche i genitori degli alunni, alcuni d'accordo con la sospensione della didattica, altri no. Tre giorni fa i parroci di Pioltello in una lettera avevano definito «legittima e coerente con le caratteristiche della realtà territoriale» la scelta della scuola.

Gli ispettori inviati da Valditara, però, avevano bocciato la delibera, riscontrando dei difetti tecnici, tra cui l'assenza di una motivazione didattica che ne avrebbe giustificato la validità. Lacune colmate ieri dal Consiglio di istituto, che è riuscito a restare sulla propria posizione accontentando il ministero.

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